Famiglia

Ancora bombe in Iraq: sosteniamo gli indifesi

Mentre continuano i raid occidentali, l'associazione "Un ponte per" è a fianco dei bimbi

di Gabriella Meroni

La guerra angloamericana contro il regime di Saddam Hussein continua senza sosta. Il pattugliamento delle due no-fly zone imposte, senza il mandato Onu, a protezione di due popoli vittime del regime di Baghdad, i kurdi del nord e gli sciiti del sud, comporta attacchi aerei contro istallazioni militari e civili. L?agenzia di stampa filogovernativa irachena Ina fa sapere che dal 17 dicembre 1998 al 24 giugno 2001, Usa e Gran Bretagna hanno effettuato 32.774 ricognizioni sull?Iraq. Secondo molti osservatori Saddam, da parte sua, starebbe preparando un?offensiva contro i kurdi, per provocare una reazione militare americana che indurrebbe Russia e Cina a bloccare il nuovo piano di sanzioni contro il regime di Baghdad. È di questi giorni la decisione del parlamento turco di rinnovare il mandato che consente agli aerei americani e inglesi di utilizzare la base di Incirlik. Per sostenere i bambini iracheni che soffrono le conseguenze della guerra e dell?embargo, che impedisce l?arrivo nel Paese di medicinali e generi di prima necessità, l?Associazione Un Ponte per Baghdad promuove il sostegno sanitario a distanza (da non confondere con l?adozione a distanza). Il sostegno sanitario mira infatti a offrire al bambino le cure mediche di cui ha bisogno, e di cui la famiglia non può farsi carico. Per aiutare: Scaricare il modulo da www.unponteper.it/it/baghdad e inviare a posta@unponteper.it, oppure per fax 06 6793968 ed effettuare il versamento di 30mila lire. Info: 06 6780808


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