Welfare

I bambini immigrati adottano un nonno

Al via domani a Termini Imerese, con il supporto del Cesvop, la prima Giornata interculturale

di Redazione

È la proposta sperimentale di integrazione fra i bambini immigrati di seconda generazione seguiti dall’associazione Ubuntu e i nonni che fanno volontariato nell’associazione per i diritti degli anziani, Ada. Le due associazioni palermitane, con il supporto del CeSVoP, organizzano la prima tappa del percorso: la Giornata interculturale che si svolge a Termini Imerese domani 20 maggio nella Villa Palmeri. Un momento nel quale i bambini stranieri nati in Italia, che non trovano i propri nonni vicini, hanno la possibilità di trascorrere del tempo insieme agli anziani dell’Ada che così diventeranno loro nonni per un giorno.

Durante la giornata è prevista la visita turistico-culturale della città seguita da un momento ludico offerto dall’assessorato alle Attività Sociali di Termini Imerese. Sarà proprio l’assessore Anna Amoroso a dare il benvenuto a nonni e bambini il mattino. Nel pomeriggio si aprirà uno spazio di condivisione interculturale in cui, dopo i saluti delle istituzioni, tra piccoli e anziani ci si racconteranno esperienze, ricordi, sensazioni ed emozioni. Insomma, un viaggio attraverso testimonianze e video messaggi tra due generazioni “diverse” che nel dialogo possono crescere insieme e farsi carico gli uni degli altri.

All’evento, tra gli altri, partecipano anche: Giuseppe Lumia, senatore; Salvatore Burrafato, sindaco di Termini Imerese; Fabrizio Ferrandelli, capogruppo al Consiglio comunale di Palermo; Ferdinando Siringo, presidente CeSVoP; Mimmo D’Angelo, vicepresidente nazionale ADA; Nino Toscano, segretario UILP Sicilia; Gaetano Cuttitta, presidente ADA e Claudio Arestivo, presidente Ubuntu.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.