Cultura

Presentato a Roma il rapporto sul servizio civile in Italia

Tutti i numeri del servizio civile 2000. L'atto di accusa delle associazioni e un appello al nuovo Governo

di Barbara Fabiani

Quando lo scorso anno il Parlamento approvò la legge 331 sull’abolizione della leva, il comando “Rompete le righe” è stato preso così sul serio che ancor prima che ai militari sembra lo si voglia applicare al servizio civile. Il rapporto 2001 della Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile regista con amarezza un?ulteriore calo di attenzione delle istituzioni sul servizio civile, come se non valesse la pena di investire su questi sette anni che mancano all?abolizione della leva. “Non c’è mai stata lentezza nelle assegnazioni come quest?anno – denuncia Cristina Nespoli, presidente della Cnesc – a più di sei mesi dall?inizio dell’anno ci sono enti che hanno ricevuto solo un quinto degli obiettori richiesti”. Sono 85.400 i posti di servizio programmati per il 2001, 9036 in più dell?anno precedente a dimostrazione che l?attenzione è tutt?altro che calata da parte degli enti (che siano associazioni o enti pubblici), i quali sono infatti saliti di 650 unità. Dal 1997 ad oggi l?offerta di posti per obiettori è cresciuta costantemente, in media 8mila in più l?anno, così come è aumentato il numero degli enti convenzionati, da 3.846 ai 5.923 di oggi; uno sviluppo che negli ultimi due anni ha coinvolto soprattutto le regioni meridionali e le isole. Il 57% degli obiettori svolge il suo servizio nel nord Italia, il 24% al centro e il 19% al sud che registra il 2% in più dell?anno scorso. La Caritas italiana è l’ente con il maggior numero di obiettori (5.214) , seguita dall?Arci (4.208), e il primo ente pubblico in lista è il Ministero per i beni e le attività (2.435). Per ulteriori informazioni: Cnesc


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