Sostenibilità

Adriatico, via alle trivelle

di Redazione

Ancora una catastrofe ambientale. Milioni di tonnellate di petrolio fuoriuscite dalla piattaforma BP. Le coste della Louisiana minacciate da un disastro ambientale di proporzioni catastrofiche. Le immagini del Golfo del Messico hanno occupato tv e giornali, ma quando leggerete queste parole saranno forse già dimenticate. A pag. 7 Massimiliano Rocco ce ne traccia i rischi per specie e habitat.
Ci vorranno decenni, forse secoli, per assorbire in qualche modo questa catastrofe. Ma in tutto questo sconsolante panorama, l’unico effetto positivo potrebbe trovarsi nell’aumentata consapevolezza che così non si può andare avanti e che la spinta verso energie rinnovabili e pulite dovrà crescere sempre più rapidamente.
E mentre il presidente Usa Obama impone il blocco delle trivellazioni petrolifere in mare, in Italia il ministro dello Sviluppo economico, Scajola, ha rilasciato (prima di dimettersi) a Shell Italia il permesso di ricerca petrolifera offshore su 1.356 kmq nel Golfo di Taranto. Ma il petrolio in Adriatico coinvolge anche la costa abruzzese, dove è in discussione l’installazione di due piattaforme petrolifere con annesso “centro olii” galleggiante pochi km a largo della costa. Come denuncia il WWF Abruzzo, il territorio regionale è interessato per circa il 50% da attività di ricerca, estrazione e stoccaggio di idrocarburi. Fermiamo questa follia. Prima che sia troppo tardi. (L.B.)

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