Giaguari sempre più audaci e affamati hanno invaso nelle ultime settimane il parco delle cascate di Iguazù, una delle mete turistiche più visitate del Sud America. A dare l’allarme sono stati i guardiani del parco, alla frontiera tra Brasile, Paraguay e Argentina: una femmina e due cuccioli si sono addirittura installati dentro ad una capanna delle guardie forestali. Dentro il grande parco naturale che conserva intatta una foresta densissima dell’ecosistema Mata Atlantica temperata, vivono normalmente una ventina di giaguari. La riduzione della foresta al di fuori della zona protetta di Iguazù e, di conseguenza, la scarsità di prede hanno però spinto molti giaguari a trasferirsi nel parco delle celeberrime cascate. L’obiettivo delle associazioni ambientaliste, dal WWF a Greenpeace, è di sensibilizzare i governi dei tre Paesi in cui si suddivide il parco affinché preservino, più di quanto non abbiano fatto sinora, la Mata Atlantica. Solo così i giaguari “nomadi” che hanno invaso Iguazù tornerebbero da dove sono venuti.
Lula nel mirino
Critiche dure al governo brasiliano per la sua scarsa sensibilità sul tema dei mutamenti climatici sono arrivate lo scorso 5 maggio dall’Osservatorio sul Clima, un network che raggruppa le 36 principali ong che si occupano di ambiente nel Paese del samba. Per Karen Suassuna, dirigente di WWF Brasil, «sia il governo federale che quelli regionali e locali sono refrattari alla partecipazione della società civile nel dibattito sul clima». Troppo sviluppo a scapito dell’ambiente nel Brasile targato 2010. http://blog.vita.it/latinos
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