Inadeguato riconoscimento dei costi sostenuti per l’assistenza ospedaliera (che raggiunge il 59% nei ricoveri ordinari) e in day hospital (25%) dei malati oncologici e scarsità di servizi per la riabilitazione delle donne dopo l’intervento per un tumore al seno, che nel 20% dei casi sono gestiti dal volontariato. Sono questi alcuni dei dati più significativi emersi dal 2° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici realizzato da Favo. Sull’assistenza domiciliare integrata poi si registrano differenze assai elevate, tra regioni come la Basilicata e la provincia di Trento, con, rispettivamente 237 e 153 casi di assistenza domiciliare ogni 100mila abitanti e regioni come la Campania (35 casi), la Valle d’Aosta (34 casi) e Bolzano dove non risulta fornito alcun tipo di assistenza domiciliare. Così anche per le dotazioni di posti negli hospice dove si passa da oltre 5 posti ogni 100mila abitanti in Lombardia, Emilia Romagna e Molise, a un posto (Sicilia e Calabria) o sono pressoché nulle (Campania, Abruzzo e Valled’Aosta).
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