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Ai gazebo la carica delle 300

Il non profit e una mobilitazione senza precedenti

di Redazione

Mai vista una mobilitazione così. Il governo vuole privatizzare l’acqua ma la società civile non ci sta, e corre in massa ai gazebo a firmare per indire un referendum sul tema. «Ben 350mila firme, un fatto straordinario», annuncia Rossella Miracapillo, segretaria generale del Movimento Consumatori, una delle almeno 300 sigle associative (ma crescono giorno dopo giorno, l’elenco completo è su acquabenecomune.org) facente parte del comitato promotore dell’iniziativa popolare che vuole bloccare, attraverso tre quesiti, altrettanti punti “non graditi” della legislazione italiana in materia di oro blu. «Gli obiettivi sono ripubblicizzare l’acqua, bloccare ogni privatizzazione, ed evitare che si generino profitti nella gestione dell’acqua, che non è una merce ma un bene comune», spiega Alberto Fantuzzo, presidente nazionale dell’Agesci, che nell’appoggiare il referendum punta a raggiungere il proprio bacino d’utenza (le 150mila famiglie dei soci) «trasformando la situazione critica in un’opportunità educativa: in ogni campo scout, d’ora in poi, ci saranno attività dirette sul tema “acqua”».
Ogni ente sceglie come aderire alla mobilitazione: se il Movimento Consumatori ha messo propri volontari nei banchetti, le Acli stanno svolgendo in decine di comitati locali «dibattiti, riflessioni, prese di coscienza», come spiega il responsabile Pace e stili di vita, Alfredo Cucciniello: «La gente deve sapere i pericoli a cui va incontro con la privatizzazione, sapendo anche che chi ha provato questa strada, come il Comune di Parigi, ha dovuto fare marcia indietro», per gli aumenti sia delle bollette che dei disservizi («in Italia casi simili sono avvenuti ad Aprilia e in alcuni comuni siciliani», chiarisce Miracapillo).
Del comitato fanno parte anche coop sociali, gruppi d’acquisto e del commercio equo, alcune sigle sindacali e (poche) di partiti. Più varie ong, tra cui Acra e Intervita: «La maggior parte dei nostri progetti nel Sud del mondo sono sul diritto all’acqua, ovvio che ci dobbiamo impegnare anche per la situazione italiana», spiega Patrizia Canova di Acra. «Organizziamo banchetti ed eventi ogni settimana, ogni volta le firme sono migliaia», sottolinea Christian Elevati, responsabile Educazione allo sviluppo di Intervita.


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