L’obiettivo di un progetto di edilizia sostenibile consiste nel limitare al massimo le scelte tecnologiche potenzialmente nocive, anche alla luce del fatto che l’abitazione, ma anche i luoghi di lavoro, costituiscono lo spazio in cui l’uomo soggiorna per buona parte della propria esistenza.
Il settore delle costruzioni rappresenta uno dei principali utilizzatori di materiali grezzi, lavorati e semilavorati. Nel cantiere convergono importanti flussi di materia, i cui processi di lavorazione, trasformazione e trasporto, a partire dalle materie prime, determinano consumi indiretti di energia e determinano esternalità ambientali.
Inoltre, la composizione dei materiali impiegati ed i diversi processi di lavorazione possono comportare conseguenze sulla salute umana, interagendo negativamente con le caratteristiche ambientali e la salubrità negli ambienti confinati. Nel mercato dell’edilizia si sta assistendo ad una consistente diversificazione dei prodotti, che rende indispensabile un sistema di certificazione a garanzia delle qualità biologiche ed ecologiche.
Questa garanzia assicura sia progettisti che committenti circa le qualità dichiarate del materiale, che vengono valutate secondo un rigido protocollo basato su standard internazionali e comprendente discipline quali fisica, edilizia, tossicologia umana e dell’ambiente, ecologia, comportamento elettrostatico, processi biomedici, estetica, radioattività, ma anche questioni quali la qualità di informazioni relative al prodotto, le norme di utilizzo ed i sistemi di imballaggio.
COccorre promuovere una politica di “green procurement” da parte degli operatori del settore, incentivando l’impiego, nella pratica edilizia, di materiali da costruzione che presentino impatti ridotti in tutte le fasi del ciclo di vita, soprattutto con riferimento all’ambiente e alla salute umana.
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