Famiglia
A Napoli le comunità denunciano il comune
L'insolvenza dell'amministrazione ha messo in ginocchio il sistema d'accoglienza. Denuncia alla Procura e lettera alla Commissione Ue
Una denuncia alla Procura della Repubblica e una lettera alla Commissione Europea in cui si profila l’abbandono di minori da parte della Pubblica Amministrazione: sono i nuovi passi che la Federazione Sam, ente rappresentativo di oltre 100 realtà dell’accoglienza di minori a Napoli e nel territorio campano, ha deciso di fare per tentare di scuotere l’opinione pubblica, oltre che il governo, sulla difficilissima situazione delle comunità residenziali.
Il comune non paga le rette dall’agosto 2009, il debito accumulato è notevolissimo (su questo si leggano i precedenti articoli) e la situazione sembrava essersi sbloccata un paio di mesi fa, grazie all’intervento dell’onorevole Mussolini presso la regione. Con una delibera “vincolata”, cioé imponendo al comune di versare il fondo esclusivamente alle comunità e ai semi-convitti, la regione ha versato al comune 9 milioni di euro.
Dove sono finiti? “Ad oggi noi non abbiamo ancora visto un euro”, denuncia Cesare Romano, presidente della Federazione Sam, che insieme alle religiose dell’Uneba due settimane fa ha scritto l’ennesimo appello (inascoltato) al sindaco Iervolino. Sam e Uneba temono che il fondo regionale possa essere “scomposto” in altri rivoli di spesa, senza così poter sanare la difficilissima situazione delle comunità.
Da qui la decisione di fare una denuncia alla Procura della Repubblica, a cui i legali della federazione stanno lavorando proprio in queste ore. E poi, c’è un tentativo di richiesta di salvataggio alle banche. “su questo abbiamo chiesto al comune la certificazione delle fatture fino ad agosto 2009, in modo da poterle cedere pro-soluto”, spiega Romano. “Ci sono state restituite con la data 31 dicembre 2012…non so se ci saranno istituti bancari disponibili ad accettarle”.
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