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Ssis addio, i nuovi insegnanti si formano così
Nuovi percorsi formativi, con un capitolo per il sostegno
Il Ministro Mariastella Gelmini ha presentato alle Camere lo schema di regolamento per la formazione iniziale degli insegnanti (Atto 205).
Alla base dei nuovi percorsi c’è «l’esigenza di intervenire», visti «i risultati non buoni conseguiti dalla scuola italiana, in occasione di ricerche nazionali e internazionali, per le conoscenze disciplinari, in particolare linguistiche e di scienze matematiche, fisiche e naturali». Occorre, quindi, «puntare ad un rafforzamento delle conoscenze disciplinari e allo sviluppo di capacità didattiche, psico-pedagogiche, organizzative, relazionali e comunicative, affinché l’insegnante sia capace di orientarsi a seconda delle diverse fasce di età degli studenti e possa individuare le modalità educative adatte a promuovere il successo scolastico».
Al posto delle vecchi SSIS quindi ci saranno percorsi a numero programmato, dietro il superamento di una prova. Il numero dei posti annualmente disponibili è determinato sulla base della programmazione del fabbisogno di personale docente nelle scuole statali maggiorato nel limite del 30% in relazione al fabbisogno dell’intero sistema nazionale di istruzione (costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie).
Il percorso formativo per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria si articola in un corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico, cui si accede con il diploma di istruzione secondaria di II grado. Dal secondo anno è previsto un tirocinio di 600 ore. Esso si conclude con la discussione della tesi e della relazione finale del tirocinio che costituiscono esame con valore abilitante.
Il percorso formativo per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado si articola in un corso di laurea magistrale (biennale) – o, per l’insegnamento delle discipline artistiche, musicali e coreutiche, in un corso di diploma accademico di II livello – e in un anno di tirocinio formativo attivo.
Il tirocinio formativo attivo (TFA) è un “corso di preparazione all’insegnamento” che sostituisce il percorso effettuato, fino all’a.a. 2007-2008, nelle scuole di specializzazione (SSIS). Esso ha durata annuale e comprende quattro gruppi di attività: insegnamenti di scienze dell’educazione; un tirocinio di 475 ore presso le istituzioni scolastiche; insegnamenti di didattiche disciplinari; laboratori pedagogico-didattici. La gestione delle attività è affidata al consiglio del corso di tirocinio. Il TFA, che si svolge nelle istituzioni scolastiche accreditate, si conclude con la stesura di una relazione e con l’esame finale con valore abilitante.
Per tutti i percorsi formativi si prevedono tutor coordinatori e tutor dei tirocinanti. Nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico sono presenti anche tutor organizzatori. I tutor sono docenti e dirigenti in servizio nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione.
Le SSIS sopravviveranno, per alcune situazioni specifiche, fino all’aa 2012/2013.
Alunni disabili
Un capitolo ad hoc, l’articolo 13, è dedicato alla specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni disabili. In attesa della istituzione di specifiche classi di abilitazione, tale specializzazione si consegue solo presso le università, con la partecipazione a un corso di durata almeno annuale, a numero programmato, che deve comprendere almeno 300 ore di tirocinio. Possono partecipare solo gli insegnanti abilitati. A conclusione, si sostiene un esame finaleche consente l’iscrizione negli elenchi per il sostegno.
Il testo è all’esame della VII Commissione della Camera, dove la relatrice Valentina Aprea ha svolta la relazione di presentazione (leggi qui, all’allaegato 2).
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