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Muore il presidente della Nigeria
Si è spento ieri sera all'età di 58 anni, Umaru Yar'Adua, da tempo malato
Ieri sera si è spento all’età di 58 anni il presidente della Nigeria, Umaru Yar’Adua. Lo hanno reso noto fonti della presidenza nigeriana, costrette a ufficializzare le rivelazioni fatte dal quotidiano nazionale This Day. Eletto nell’aprile 2007 alla guida della seconda potenza africana, Yar’Adua era da tempo molto malato. Nel novembre scorso, era stato ricoverato in un ospedale dell’Arabia Saudita per problemi cardiaci.
All’epoca, il suo medico aveva affermato che il presidente nigeriano soffriva di una pericardite acuta. Queste dichiarazioni avevano messo in ebollizione la classe politica nazionale. Ne è seguito uno scontro fratricida tra i fedeli di Yar’Adua, musulmano del Nord, e gli uomini del suo vice-presidente Goodluck Jonathan, un leader cristiano originario dello Stato meridionale del Bayelsa, nel cuore del Delta del Niger, la “miniera” petrolifera della Nigeria.
Di fronte all’incapacità di Yar’Adua a coprire le sue funzioni, il parlamento nigeriano decide di concedere nel febbraio scorso poteri transitori a Goodluck Jonathan. Per la prima volta nella storia della Nigeria, un politico del Delta del Niger, da sempre opposto al Nord accusato di espropriare il petrolio dei “meridionali”, accede alla più alta carica dello Stato nigeriano.
Ma l’investitura di Jonathan non è mai stata riconosciuta dai partigiani di Yar’Adua, che accusano i loro antagonisti di aver violato la Costituzione. Infatti, la legge prevede che il presidente Yar’Adua avrebbe dovuto notificare per iscritto la sua incapacità a governare, cosa che non ha mai fatto.
Nonostante la malattia che lo devasta, Yar’Adua decide di tornare in Nigeria. Lo fa in tutta discrezione il 24 febbraio scorso con l’obiettivo di dimostrare al suo popolo che nel paese c’è un solo presidente legittimo: lui. Ma da allora, non lo si è più visto. La sua morte pone fine a mesi di instabilità politica.
Tra i rappresentanti della società civile nigeriana, c’è voglia di dimenticare in fretta una presidenza Yar’Adua messa male sin dall’inizio. Djibril Ibrahim, direttore del Center for democracy and development, ha dichiarato a RFI che Yar’Adua ha vinto le “elezioni più corrotte della storia elettorale nigeriana. Con la sua malattia, non si riusciva a capire fino a che punto non era in grado di dirigere il paese”. Più sfumato invece il commento del Premio Nobel della pace, Wole Soyinka, che riconosce all’ex presidente “una reale volontà di instaurare la pace nel Delta del Niger. Piuttosto ne voglio molto alla gente che lo ha manipolato e tenuto al suo posto” aggiunge Solyinka, tra i protagonisti di una marcia organizzata dalla società civile il 12 gennaio 2010 per denunciare il vuoto di potere. “I nigeriani non accetteranno altre manipolazioni” afferma Soyinka.
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