Famiglia
famiglia con famiglia, la nuova era dell’affido
Progetto all'avanguardia di Fondazione Paideia e Assifero
Trasformare una “buona pratica” in vera e propria politica sociale. È quanto Fondazione Paideia, supportata da Assifero, sta cercando di realizzare sostenendo la diffusione di un’esperienza all’avanguardia: l’affido tra famiglie. Il progetto si chiama «Dare una famiglia a una famiglia». A Torino e Ferrara (e presto a Novara e Como) è già una realtà.
È uno dei fiori all’occhiello della Fondazione Paideia e dei Servizi sociali della città di Torino. Il progetto «Dare una famiglia a una famiglia» si fonda su un concetto semplice quanto strategico: per prevenire l’allontanamento di un bambino dalla sua famiglia d’origine è necessario fare un intervento di “rinforzo” delle capacità genitoriali e delle risorse del nucleo fragile attraverso l’affiancamento di una “famiglia solidale”. A Torino, durante una sperimentazione durata due anni e che ha visto la presa in carico di 25 nuclei con 39 minori, gli esiti sono stati molto soddisfacenti. Al punto che adesso il Comune ha assunto il modello come vera e propria politica sociale, approvando una delibera che lo assimila, con le sue specificità, all'”affido diurno”. «Si è trattato di una partnership vincente tra ente pubblico, la fondazione e le associazioni familiari», spiega il direttore della Fondazione Paideia, Fabrizio Serra. «Il fulcro dell’intervento è rinforzare una struttura familiare fragile che potrebbe precipitare in una situazione di disagio conclamato: nuclei monoparentali, famiglie straniere, situazioni di rischio educativo e difficoltà sociali, problemi di salute». Lo schema prevede una forte collaborazione tra diversi protagonisti: servizi sociali, che restano i responsabili dei vari casi; Fondazione Paideia, che ha messo risorse, fatto formazione e tutoraggio; 13 associazioni familiari, che hanno fatto da antenne del territorio e supportato le famiglie solidali. Il costo dell’intervento è stato di 80mila euro, prevedendo il sostegno di 400 euro mensili (pari a quello dell’affido) alla famiglia solidale.
Ora anche Ferrara, come città e provincia, ha realizzato la sperimentazione ed è vicina all’assunzione del modello come politica sociale (c’è l’interessamento della stessa Regione Emilia Romagna). E la proposta, supportata ora anche da Assifero, l’Associazione italiana delle fondazioni e degli enti di erogazione, si sta allargando a macchia d’olio. «Stiamo cercando di verificare, attraverso tavoli di sviluppo con Paideia ed enti locali, se altre fondazioni possono sostenere gli start up e diffonderla nei vari territori», spiega il segretario generale, Bernardino Casadei. «Le fondazioni possono essere la chiave di volta per far sì che il modello giunga ad essere assunto come politica sociale. E, di fatto, cambiare la vita di molte persone, oltre che la cultura di intere comunità». Le fondazioni di comunità di Novara e Como si sono già avvicinate al progetto: la prima ha stanziato 50mila euro. A Como si è tenuto un incontro strategico che ha coinvolto, oltre ai promotori, i servizi locali, 23 associazioni e altre fondazioni (Monza, Bergamo, Verbania, Verona e Umanamente).
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