Non profit

Il (cattivo) microcredito che fa i soldi sulla pelle dei poveri

di Paolo Manzo

L’Alto Rappresentante Ue?
?per la politica estera, Chaterine Ashton, mette a rischio l’indipendenza della cooperazione allo sviluppo dell’Unione. Questa la denuncia delle ong europee guidate dalle reti Concord, Cidse e Aprodev, insieme a One e Oxfam International. La Ashton ha presentato la sua proposta sull’assetto del futuro ministero degli Esteri Ue, che prevede un ampio controllo sulla cooperazione allo sviluppo e sul suo budget. I rischi? Sottomettere agli interessi della politica estera la lotta alla povertà. Le ong chiedono una completa revisione della proposta Ashton. Noi con loro.

Interessante inchiesta del «New York Times»?
?sulle derive del microcredito. Secondo il quotidiano americano alcuni tra i principali istituti di microcredito, a cominciare dal messicano Compartamos e dal nigeriano Lapo, propongono tassi d’interesse che superano l’80% (interessi, spese correnti e commissioni) quando la media per il microcredito si aggira sul 26%. Una vergogna. Il fenomeno si sta diffondendo, preoccupando Yunus, che ha denunciato come «il microcredito deve essere percepito come la possibilità di aiutare la gente a uscire dalla povertà e non come mezzo per fare soldi sulla pelle dei poveri». Scooperation sottoscrive.

Nel 2009 gli aiuti allo sviluppo francesi?
?sono cresciuti del 40%. A dare le cifre il direttore esecutivo dell’Afd, Jean-Michel Severino. Stiamo parlando di 6,2 miliardi di euro. Invidia alla Farnesina.
La Commissione europea ha donato?
?all’Uganda 16 miliardi di scellini (circa un milione di euro), per assistere gli sfollati del nord del Paese che vorrebbero rientrare nelle loro case a tre anni dalla fine della guerra che ha sconvolto il paese. Good news/1

2,5 milioni di euro all’Etiopia…
…made in Berlin, storicamente poco presente nel Corno d’Africa, per la gestione sostenibile della terra. L’accordo è stato firmato a inizio maggio. Good news/2

Lo Zimbabwe ha ricevuto un prestito?
?di 13,3 milioni di dollari per l’istruzione e la sanità dal Giappone. Il fondo verrà stanziato attraverso cinque agenzie dell’Onu. Good news/3

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