Non profit

La maternità profit e quella non profit

Serena Porcari (Dynamo)

di Redazione

«L’esperienza della maternità ti porta a una condizione di empatia». Serena Porcari, consigliere delegato della Fondazione Dynamo, ha due bambini di 4 e 7 anni. Ne ha avuto uno nel profit, quando lavorava in Ibm e seguiva la Fiat, e la seconda nel non profit, al timone di Dynamo, che ha realizzato uno straordinario progetto di vacanza per bambini ammalati.
Vita: Come si affronta un ambito così difficile?
Serena Porcari: Una madre capisce profondamente la sofferenza di tutta una famiglia, oltre che del bambino. Ci sono malattie improvvise, in cui è necessario gestire il cambiamento, il passaggio traumatico da uno stato di salute a quello di malattia. E poi ci sono le malattie croniche, che presentano aspetti ancora più difficili e faticosi da gestire.
Vita: Che supporti si possono offrire?
Porcari: La proposta di Dynamo Camp punta ad offrire ai bambini opportunità di gioco e di autonomia. E ai loro genitori un momento di sollievo e di confronto con altri.
Vita: Ha vissuto due esperienze di maternità diverse nel profit e nel non profit?
Porcari: Sia nel profit che nel non profit la differenza la fa il tuo capo e la cultura della realtà in cui lavori.

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