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La Moratti a Vita: «In prima linea contro la povertà»
Il sindaco di Milano in missione al Parlamento europeo
BRUXELLES – Oggi il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, è giunta a Bruxelles per presentare presso il Parlamento europeo il progetto Expo 2015 e ufficializzare il lancio di un Comitato EuroExpo 2015 assieme a una trentina di europarlamentari italiani. L’obiettivo: creare un ponte tra Milano, l’Italia e l’Europa affinché l’esposizione universale possa avere ricadute non soltanto per il comune lombardo e la penisola, ma anche per il Vecchio Continente. Durante il suo intervento, la Moratti ha ricordato l’impegno che Milano vuole portare avanti sulla lotta contro la povertà attraverso l’Expo. Un impegno che l’ha già vista effettuare visite ufficiali in molti paesi africani e sudamericani che hanno consentito due anni fa a Milano di vincere sulla sua rivale, Smirne.
Vita: Sindaco, a che punto siamo con i progetti di sviluppo annunciati dal Comune di Milano attraverso l’Expo? Quali i fondi finora destinati e quali quelli da erogare nei prossimi anni?
Letizia Moratti: I fondi sono importanti. Parliamo di 15 milioni di euro da investire in tre anni su progetti di sviluppo che vanno dalla biodiversità alla sicurezza alimentare, passando dalle iniziative promosse assieme agli immigrati cercando di sostenere nei loro paesi di origine percorsi di formazione professionale e opportunità di creazioni di imprese. I paesi con i quali operiamo sono circa un centinaio, quasi tutta l’Africa, moltissimi in America Latina e Asia. Naturalmente i progetti saranno potenziati da qui al 2015.
Vita: L’Expo 2015 metterà in risalto una tema quale la sicurezza alimentare, una sfida cruciale per oltre un miliardo di persone che nel mondo soffrono la fame. Ora, con lo 0,16% del Pil destinato agli aiuti pubblici allo sviluppo, l’Italia si piazza al penultimo posto della lista dei paesi Ocse impegnati nella lotta contro la fame e la povertà. Pensa che l’Expo e Milano possano fare scuotere un paese poco attento a queste tematiche?
Letizia Moratti: Non credo che questa lettura dei dati sia corretta. Gli altri paesi dell’Ocse non dispongono di un modello di cooperazione così avanzato come quello della cooperazione decentrata portata avanti dai nostri comuni, dalle province e dalle regioni. In questo l’Italia è anomala. E nella percentuale di Pil che viene data alla cooperazione non si calcolano gli aiuti fatti attraverso la cooperazione decentrata. E quindi il dato che ogni volta ci viene riproposto e che non ci vede tra i primi in Europa è un dato falso. Tutti i progetti che il Comune di Milano sta promuovendo nel Sud del mondo non sono conteggiati. Ad ogni modo la nostra città ha già un ruolo importante nel mondo della cooperazione internazionale, e questo ruolo sarà destinato a crescere.
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