Formazione

Napolitano premia il Centro Pio La Torre

Medaglia e messaggio per il progetto educativo Antimafia 2009-10, che ha coinvolto 5mila studenti

di Redazione

“Pio La Torre fu straordinario esempio di appassionato impegno istituzionale e civile rivolto tra l’altro ad aggredire la potenza economica e finanziaria della criminalità organizzata. Grazie alla sua determinazione, La Torre raccolse attorno a sé vasto consenso popolare, ma fu oggetto di gravi intimidazioni”. Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della manifestazione organizzata dal “Centro Studi ed iniziative culturali Pio La Torre” per il ventottesimo anniversario del sanguinoso attentato in cui caddero l’Onorevole Pio La Torre e il suo collaboratore Rosario Di Salvo. Napolitano ha anche premiato con una medaglia il Progetto educativo Antimafia 2009-10 proposto dal Centro Pio La Torre come ”riconoscimento di un’ampia iniziativa di formazione civile. Il Progetto educativo antimafia che ha coinvolto 82 scuole e piu’ di cinquemila studenti distribuiti sull’intero territorio nazionale ha concluso il suo ciclo annuale stamattina.

“La mafia – ha proseguito il Capo dello Stato – percepì che le innovazioni da lui apportate nella legislazione potevano fornire un contributo fondamentale per la sconfitta della violenza criminale e della sua attitudine a determinare nella collettività sudditanza psicologica e omertà.

Per questo motivo fu ucciso. Sia pure a distanza di molti anni, i responsabili del duplice barbaro assassinio sono stati condannati in via definitiva, mentre il parlamento ha introdotto con unanime consenso misure di contrasto che sviluppano incisivamente le intuizioni e gli interventi normativi di allora.

Ricordare, specie alle nuove generazioni, lo straordinario apporto di La Torre all’azione contro la mafia e nello stesso tempo il sacrificio di quel 30 aprile 1982 – assieme al sacrificio di quanti hanno perso la vita nella lotta alla criminalità – serve percio’, oggi piu’ che mai, a mantenere viva e feconda la memoria delle vittime della violenza mafiosa e a favorire la nascita di un comune sentire per l’affermazione della legalità”.


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