Non profit

Un certificato di garanzia contro i dimanati di guerra

Rappresentati di 34 nazioni e industrie dei diamanti si sono incontrati a Mosca per stabilire i criteri di un sistema di certificazione internazionale

di Carlotta Jesi

Il diamante che porti al dito è insanguinato oppure no? Comprandolo hai finanziato la guerriglia in Sierra Leone o altri Paesi africani? Fra breve per saperlo basterà controllare il suo certificato di garanzia. Lo hanno deciso il 5 luglio a Mosca i rappresentanti di 34 Peasi e industrie produttrici di diamanti, che per fermare il commercio delle pietre preziose insanguinate stanno lavorando sui criteri di un sistema di certificazione internazionale dei diamanti. Per conoscere l’elenco esatto di questi criteri bisognerà aspettare l’11 settemebre, quando a Londra si terrà la riunione definitiva sul certificato di garanzia dei diamanti, ma da Mosca i rappresentati dei Paesi e delle industrie fanno sapere che anche i governi verranno coinvolti nel processo di certificazione e, quindi, ritenuti responsabili per l’eventuale commercio di diamanti da guerra. Un business che oggi rappresenta il 4% del mercato da 7 miliardi di dollari della vendita di pietre preziose.


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