Welfare

A rischio i farmaci anti Aids: tutta colpa di Unione europea e India

di Paolo Manzo

A rischio i farmaci generici anti Aids indiani?
?Per quanto incredibile sembri, è la verità. I responsabili sono l’Unione europea e la stessa India. La denuncia è di Medici senza Frontiere. Il motivo del possibile stop all’80% dei farmaci antiretrovirali usati da Msf per combattere l’Aids è che questi sono finiti tra gli ingranaggi del negoziato che va avanti da tre anni tra India e Commissione europea. Nell’ultimo decennio, l’India ha assunto la leadership mondiale nella produzione di farmaci generici contro l’Aids. Nel 2000 una cura anti Hiv costava 12mila dollari l’anno; grazie ai generici, il prezzo oggi è sceso a 80 dollari.

La colpa? Della Commissione Ue…
…in particolare, secondo Msf, di una serie di disposizioni e restrizioni «allarmanti» che «minacciano l’accesso ai farmaci per 33 milioni di persone nei Pvs» contenute nell’ultima bozza dell’accordo UE-India, dello scorso 21 aprile. La prima disposizione riguarda «l’esclusività dei dati» che Bruxelles vuole introdurre in India: le aziende produttrici che volessero registrare e produrre un generico sarebbero costrette a ripetere tutti i test clinici. A fine aprile, una delegazione indiana si incontrerà a Bruxelles con la squadra del commissario europeo per il Commercio, Karel De Gucht, per portare avanti le trattative sui rapporti commerciali tra le parti in vista del summit UE-India, che si terrà a ottobre 2010. È imperativo: evitare la vergogna di un accordo iniquo che condannerebbe letteralmente a morte milioni di esseri umani!
La popolazione del Nord dell’Uganda?
?ha ricevuto 100 milioni di sterline (circa 134 milioni di euro) dall’Inghilterra per sviluppare progetti sociali nella regione. Il segretario permanente del governo, Pius Bigirimana, ha reso noto che il denaro, erogato a rate, verrà usato per progetti di riabilitazione nella regione nei prossimi cinque anni. Good News/1

Il governo del Burkina Faso investirà?
?610 milioni di euro a favore dello sviluppo del Paese. Lo ha deciso lo scorso 26 aprile il Consiglio dei ministri del Paese africano, riunito in seduta straordinaria. L’obiettivo? Contrastare gli effetti della crisi finanziaria internazionale e delle inondazioni che hanno martoriato il Burkina negli ultimi mesi. Good News/2

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