Non profit

L’adozione (e l’amore) in casa Vianello

di Redazione

Vulcano. L’enorme nube staziona fra l’Europa e l’Atlantico. «È la vitalità della terra», spiegano gli esperti di geologia, ma mentre per secoli fenomeni di questo tipo non avevano conseguenze, ora il traffico aereo è stato sconvolto. Il pulviscolo lavico può essere molto pericoloso nei motori a reazione dei moderni jet, che viaggiano alla stessa altezza: fra gli 8 e i 10mila metri da terra. Un caccia della Nato (i militari circolano nei cieli) che si è imbattuto nella nube, ha visto formarsi del vetro nelle turbine: un evento molto pericoloso se dovesse capitare ad un aereo di linea. E tuttavia non mancano le polemiche delle grande compagnie, a cominciare dalla Lufthansa, la più colpita insieme alla British Airways, nello stop forzato dei voli. I tedeschi lamentano che con le precauzioni adeguate si sarebbe potuto comunque volare evitando le polveri sospese nell’atmosfera.
Addio. Raimondo Vianello è morto all’età di 87 anni, lasciando dietro di sé una scia di ricordi e di commozione. Moltissima gente (il 41% di share) ha seguito in diretta i suoi funerali celebrati a Milano. In quell’occasione il grande pubblico ha fra l’altro scoperto che Sandra e Raimondo avevano adottato una famiglia di filippini. Lo ha capito quando hanno parlato i figli adottivi, Gianmarco e Raymond. Entrambi lo chiamavano zio Raimondo, ma per loro era “come un padre”. Raymond, il primo a parlare dall’altare, ha ricordato l’ultimo incontro con Vianello, tre giorni prima, al quale, su suggerimento della Mondaini, non ne sono seguiti altri «per avere solo ricordi positivi». «Leggevamo insieme i giornali, davamo il pane ai piccioni, guardavamo le partite di calcio. Eri la mia famiglia, la tua famiglia, la nostra famiglia. Mi hai insegnato l’educazione, la simpatia e il rispetto». Il fratello Gianmarco ha poi aggiunto che la morte di Vianello «è un duro colpo» ma quelli legati alla sua persona sono «tutti ricordi belli. Ci regalavi un angolo di paradiso con i tuoi sorrisi sinceri. In maniera discreta ed efficace hai saputo amarci come un padre ama un figlio».
Operazione. Duro colpo al racket delle estorsioni. Nell’operazione sono state arrestate 21 persone (18 erano già in carcere per altre ragioni) responsabili a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Oltre ai 21 arresti c’è anche un fermo disposto dai Pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che hanno condotto l’inchiesta. L’operazione ha colpito il clan Ascione-Papale e il clan Iacomino-Birra. Entrambi i clan sono attivi a Ercolano, area vesuviana. L’operazione è stata chiamata: “Centovetrine”.

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