Non profit

Chi ride e chi piange: dai 60 milioni dell’Airc al flop degli sportivi

I numeri della dichiarazione 2008 - redditi 2007

di Riccardo Bagnato

La ricerca oncologica si conferma la regina del 5 per mille con molte realtà che sono riuscite ad ottenere raccolte di diversi milioni
di euro. Mentre oltre il 97% delle associazioni dilettantistiche non è stato nemmeno ammesso
al beneficio Chi ha vinto? Chi ha perso? Ogni anno, all’uscita degli elenchi 5 per mille, associazioni e cittadini sono curiosi di saperlo. Non siamo allo stadio, è vero, eppure una certa fibrillazione calcistica è normale, anzi, conferma l’importanza e – oramai diciamolo – una certa popolarità del provvedimento. E poi parliamo di numeri, di scelte e di euro, e si sa che i numeri sono soggetti a interpretazioni fino a un certo punto: premiano o bocciano di anno in anno strategie di comunicazioni diverse, pesi massimi del terzo settore e nuove leve, realtà legate al territorio e tematiche differenti. Suggerendo qualche curiosa tendenza.
Dilettanti allo sbaraglio?
A fare un sonoro buco nell’acqua nella terza edizione del 5 per mille (dichiarazione del 2008 riferita ai redditi del 2007), ad esempio, sono state le associazioni sportive dilettantistiche. E non tanto per l’incredibile numero di realtà non ammesse al beneficio (il 97,3%), ma ancora una volta per i numeri di preferenze e soldi ricevuti al di là dell’esclusione. Basti un confronto fra le scelte per elenco, ammessi ed esclusi insieme: stiamo parlando di 9.672.916 euro per i 33.823 enti di volontariato, 2.233.865 euro per 361 enti di ricerca scientifica, 2.507.770 euro per 90 realtà della ricerca sanitaria, e appena 238.108 euro per ben 41.741 associazioni sportive. A dirla tutta si corre il rischio di ripetere il solito italico adagio: gli italiani amano lo sport, sì, ma solo in televisione.

Le ammiraglie sociali
Archiviato lo sport, l’italiano medio è invece particolarmente sensibile alla ricerca oncologica: la regina, se così si può dire, del 5 per mille, che incassa un quarto del gettito, oltre 100 milioni di euro sui 415 milioni totali. Qui a farla da padrone sono l’Airc – Associazione per la ricerca sul cancro che da sola ottiene 60 milioni di euro. Seguono la Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro (7.492.966 euro), l’Istituto europeo di oncologia srl (5.872.728), la Fondazione Umberto Veronesi (3.773.434), la Fondazione Irccs – Istituto nazionale tumori (3.752.099), e il Cro – Centro di riferimento oncologico (3.068.294).
Altro campo verso il quale gli italiani mostrano più di una simpatia è quello delle emergenze internazionali. Tanto che le prime tre onlus sono: Medici senza Frontiere (9.201.601 euro), Emergency (9.111.565) e Unicef (7.654.163). Seguono distaccate ActionAid (1.324.805), Save the Children (1.169.538), Amref (936.712), Amnesty (846.910), Croce Rossa (679.532) e Fondazione Avsi (576.851).
Fra gli animalisti vince a sorpresa l’edizione 2008 la Lega Antivivisezione coi suoi 1.215.334 euro, seguita a distanza dall’Ente nazionale protezione animali (619.670) e dal munifico Servizio Cani guida dei Lions (293.278), che supera di misura la Lega italiana protezione uccelli (288.585).
Ma giriamo pagina: fra i big in difesa dell’ambiente, il primo posto se lo aggiudica l’inossidabile WWF (1.336.551), a seguire: il Fondo per l’ambiente (609.313), Greenpeace (555.372) e più giù Legambiente (131.506) e Italia Nostra (76.117).
Dall’ambiente al mondo della disabilità in cui Anffas raccoglie, nel suo complesso, 2.100.000 euro. Ma anche e soprattutto la Lega del Filo d’Oro (3.367.441), la Casa del Sole (450.086), l’Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica (306.484), Parent Project per la ricerca sulla distrofia muscolare (247.132), Uildm (162.054 a cui andrebbero sommate le scelte delle singole sezioni), l’Associazione Noi Insieme (145.858).

Bologna, la dotta
Per finire con le Università (elenco ricerca scientifica): al primo posto c’è Bologna, che si porta a casa 558.179 euro. Segue di misura La Sapienza di Roma (545.744), la Cattolica di Milano (506.109), l’Università di Padova (445.677), il Campus Biomedico di Roma (411.127), la Federico II di Napoli (367.242) e il Politecnico di Milano (361.907).

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