Non profit
Studenti leccesi contro l’uso dei bambini soldato
I 'Giovani per la pace' lanciano una campagna di sensibilizzazione realizzando 'poster viventi' di denuncia. E il 19 maggio incontrano il Papa
Entra nel vivo la campagna di GPace – Giovani per la pace More Fun No More War, un motto che sta a significare più divertimento e più istruzione per i bambini e per gli adolescenti nei Paesi in conflitto, e basta con l’uso e l’abuso di baby soldato e kamikaze. L’iniziativa venne lanciata il 14 novembre 2009, quando i ragazzi dell’Istituto Costa di Lecce e di Repubblica Salentina per far sentire la propria voce misero in piedi una manifestazione pubblica, cuecendo in Piazza Duomo la Bandiera della Pace più grande del mondo, ed è certo che il loro ‘urlo’ è arrivato molto lontano, visto che persino l’edizione internazionale di Wikipedia ne riporta l’evento. Da quella giornata ad oggi, i ragazzi hanno continuato a vedersi puntualmente ogni settimana per confrontarsi sugli importanti temi del GPace e per organizzare le iniziative da attuare nella primavera 2010.
Cosa si sono inventati? Per rendere comprensibile la loro protesta e per sollevare curiosità e un ‘polverone mediatico’, hanno deciso di impersonare dei poster viventi, ossia di farsi incorniciare rappresentando dei manifesti di protesta con le due scene “No” e “Yes”. Dalla parte del “No” ci sono ragazzi e ragazze vestiti da militari e dalla parte del “Yes” ci sono ragazzi nelle vesti di sportivi, musicisti, ballerini, etc. La galleria in cui i ragazzi sono ‘esposti’ è visitabile sul sito ufficiale di GPace www.gpace.net e sul loro profilo in FB (giovani per pace). E questa galleria, o book fotografico, è solo il primo passo dei ‘poster viventi’.
Il secondo passo lo faranno infatti l’8 maggio, giorno in cui tutti i giovani salentini saranno in piazza S. Oronzo a Lecce a celebrare la giornata GPace di primavera. In quell’occasione, tutti i manifesti animati saranno lì, in piazza, a farsi ammirare e fotografare, per far sì che le loro immagini con i messaggi molto espliciti possano circolare ovunque, in rete, sui social network e sui siti dei media, con lo scopo di raggiungere quante più persone possibile e tentare di far capire a chi governa e a chi muove i fili delle guerre che i giovani devono fare altro alla loro età: studiare, fare sport, suonare musica e divertirsi.
Il terzo momento è poi ancora più ‘alto’. Il 19 maggio i ragazzi di GPace travestiti da poster varcheranno la soglia del Vaticano, saranno accolti in udienza da Papa Benedetto XVI e subito dopo si recheranno in piazza S. Pietro per stendere al centro la grande Bandiera della Pace e permettere così ai giovani della Capitale di vedere e porre la propria firma sul più grande segnale di pace al mondo.
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