Due differenze fondamentali: la prima è la tipologia e il numero degli enti. Del 5 per mille beneficiano enti di natura privata e pubblica (quest’ultimi in minoranza) che promuovono attività solidaristiche. Nel 2008, per esempio, si sono iscritti più di 70.000 enti. L’8 per mille è invece destinato a sei confessioni religiose e allo stato. Le prime destinano parte delle somme al sostentamento del clero, e parte alle attività sociali da queste promosse. Lo Stato destina l’8 per mille al finanziamento di attività particolari, quali la lotta alla fame nel mondo, interventi in occasione di calamità naturali, l’assistenza ai rifugiati e la conservazione di beni culturali.
La seconda differenza, rispetto al 5 per mille, risiede nella destinazione di quella parte di fondi che non sono stati assegnati ad alcun soggetto. Se il contribuente non firma alcun riquadro, la parte non optata del 5 per mille viene trattenuta dallo Stato per la spesa corrente. Nel caso dell’8 per mille, invece, la parte inoptata viene distribuita tra i partecipanti proporzionatamente alle scelte ricevute.
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