Non profit
Addio a Raimondo Vianello
Il signore dello humor all'italiana è stato anche un testimonial del non profit
di Redazione
Raimondo Vianello, attore e conduttore, e’ morto stamane alle 7 all’ospedale San Raffaele di Milano. Uno dei volti più noti della tv era ricoverato dal 4 aprile scorso per l’aggravarsi del suo stato di salute. Al suo fianco, come sempre, la moglie Sandra Mondaini.
Volto televisivo, appassionato di calcio, presentatore del Festival di Sanremo, inizia la sua carriera con il teatro di rivista, poi passa al cinema, come caratterista, e al teatro. Il grande successo arriva in televisione dove al fianco di Ugo Tognazzi e’ protagonista del programma ‘Un due tre’. Partecipa allo spettacolo del sabato sera ‘Il Tappabuchi’, in qualita’, secondo l’ironica definizione dei titoli di testa del programma, di “valletto” di Corrado. Un successo che non gli fa perdere di vista il suo passato; trascorre l’infanzia a Spalato, dove il padre lavora come ammiraglio nella Marina militare. Aderisce alla Repubblica Sociale Italiana come bersagliere, nel 1945 viene arrestato dagli alleati e detenuto nel campo di concentramento di Coltano. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, insieme al fratello Roberto, e’ atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma. Nel 1962 sposa Sandra Mondaini con la quale da’ vita a una delle coppie ‘inossidabili’ della commedia italiana. La sit-com ‘Casa Vianello’ diventa un cult e regala ulteriore fama e popolarità all’attore e conduttore. Tifoso sfegatato del Milan guida anche per alcune stagioni la trasmissione ‘Pressing’ affiancato da Antonella Elia. Lungo il suo curriculum professionale: agli anni Settanta risalgono i varietà come ‘Sai che ti dico?’, ‘Tante scuse’, ‘Di nuovo tante scuse’, ‘Noi… no’, ‘Io e la befana’ e proseguono fino all’inizio degli anni Ottanta con il quiz ‘Sette e mezzo’ e ‘Stasera niente di nuovo’, ultima trasmissione in Rai.
La figura di Vinello è stata associata anche a cause importanti. Insieme alla moglie, è stato tra i più vivaci testimonial di AIRC Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
I funerali di Raimondo Vianello si terranno a Milano, il prossimo sabato, alle ore 11 nella Chiesa di Milano 2.
Messaggi
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la triste notizia della scomparsa di Raimondo Vianello, ha inviato alla moglie, Sandra Mondaini, un messaggio in cui esprime la sua vicinanza ricordando il popolare attore che tanto ha dato al teatro, al cinema e alla Tv italiani.
Gianni Boncompagni: «Sempre spiritosissimo, allegro, divertente, di qualità, mai volgare. Sono dispiaciutissmo. Era mio vicino di casa a Roma. Era un po’ che non lo vedevo, da quando stava a Milano. Ma stava bene».
Maurizio Costanzo:«Vianello e’ stata la prima persona che ho conosciuto 50 anni fa in televisione, 50 anni di vita e di amicizia che scompaiono. Mi diede l’esclusiva del suo matrimonio con Sandra nel ’62 e quando mi sono sposato e’ stato il mio compare d’anello. Sandra deve essere forte, dopo 48 anni di matrimonio e una vita insieme non e’ facile accettare la perdita del compagno. Nella coppia era portatore di una sana ironia. L’unica cosa che mi piace pensare -conclude- e’ che si sia ricostituita la coppia con Ugo Tognazzi».
Fiorello:«Il mio primo pensiero va a Sandra a cui mando un affettuoso abbraccio. Se n’e’ andato il maestro dell’ironia per antonomasia, più di un presentatore, il primo anche che con ‘Pressing’ riuscì a portare il sorriso nelle trasmissioni sportive. Mi piace ricordarlo quando ai Telegatti, ogni volta che mi incontrava dietro le quinte, mi diceva con quel suo sguardo fintamente stupito: «Cosa ci fai tu qui? Allora premiano proprio tutti. Dedico a Raimondo -conclude- la mia serata a teatro di domani».
Franca Valeri:«Raimondo Vianello e’ stato un grande attore che si e’ un po’ penalizzato limitando le sue capacita’ di grande umorista e le sue doti di enorme ironia. Raimondo -prosegue Franca Valeri- avrebbe potuto uscire dal cerchio che si era un po’ creato attorno a lui perche’ aveva grandi possibilita’. Penso infatti che potesse esprimere molto di piu’ di quanto sia riuscito, comunque, a fare. In ogni caso -conclude- resta un grande attore da rimpiangere».
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