Cultura
La banca sognata è diventata realtà
In un libro la storia di Banca Etica raccontata da Fabio Salviato
Dai movimenti pacifisti alle Mag, dal commercio equo solidale
alla cooperativa Verso la Banca etica. Dieci anni intensi
e di successo raccontati dal suo primo presidente… Un libro «singolare» ed «esemplare», lo definisce Ilvo Diamanti nella bella prefazione. Ed è proprio così, non tanto per la qualità letteraria (anche se il libro è ben scritto e si legge d’un fiato), ma perché è davvero la storia di singole persone, tante persone in ogni parte del mondo, che hanno saputo fare rete e costruire qualcosa d’importante. Assieme. Perciò il libro è anche esemplare, un esempio possibile.
Si tratta del libro di Fabio Salviato (scritto in collaborazione con Mauro Meggiolaro) Ho sognato una banca. Dieci anni sulla strada di una banca etica (appena uscito da Feltrinelli). Salviato vi racconta la storia di un sogno, quello di metter su una banca etica (!), ed è in verità una storia più lunga dei dieci anni dichiarati in copertina perché iniziata formalmente nel 1994 con un’associazione, ma ancor prima nelle vicende di un gruppo di giovani impegnato nelle reti sociali di solidarietà internazionale tra Padova e Trento. Una storia che è quella della Mag e di tante cooperative di consumo e di solidarietà.
Vita: Il primo aspetto sorprendente del libro è che ci restituisce la storia di una banca come una storia di persone, di relazioni e incontri in ogni parte d’Italia e del mondo. Una rete fatta di viaggi di persone e di responsabilità singole verso i bisogni incontrati. Sono decine e decine i nomi delle persone citate nel libro, ne dovesse scegliere tre?
Fabio Salviato: Innanzitutto Marco Piccolo, l’amico con cui ho condiviso tutto, tutti i sogni, le fatiche, i chilometri, da quando eravamo ragazzi sino ad ora. Un’amicizia che dura è un grande dono e una prima grande risorsa. Poi, sicuramente Alex Zanotelli, che mi ha dato la speranza che la cosa si potesse fare. Nella fase costituente è stato lui a darci il carburante in più che serviva per raggiungere l’asticella dei 12,5 miliardi di capitale. Jean-Paul Vigier, che mi ha fatto capire che una dimensione più allargata ed europea è importantissima. Dal punto di vista operativo persone come Mario Cavani o Fabio Silva, che hanno sostenuto sempre l’ossatura stando nell’ombra. Gente fondamentale per rendere governabile una realtà complessa con 33mila soci, sia dal punto di vista tecnico che valoriale. Poi, fondamentale nella fase costituente è stata la nascita del Forum del terzo settore, nel 1994, con Bobba, Marzocchi e Iovine, che sono i primi tre del consiglio di amministrazione di Banca Etica e hanno contribuito a dare un orientamento. Ma sono tantissime persone in questi 15 anni, non vorrei fare torto a nessuno. Ci sono, in questa storia, degli elementi scatenanti che diventano una sorta di spartiacque non perché eclatanti o particolarmente significativi ma che però ti risvegliano e ti fanno interrogare con te stesso, su quel che stai facendo e su quel che potresti fare. Per esempio una partita di pallavolo in Ecuador nel 1987, un incontro che ho fatto a 20 anni e che mi ha fatto capire che dovevo fare qualcosa in più rispetto a un altro mondo e ai suoi bisogni. C’era una famiglia che si giocava la vita di una figlia con l’esito di una partita di pallavolo. Un episodio che ha contribuito a mettermi in moto. Tutti gli episodi che racconto nel libro dimostrano che se si vuole si può fare tanto, quasi tutto. Con la passione degli ideali e con l’entusiamo si può davvero cambiare il mondo. La vita è sempre una storia di incontri e di persone. E le persone non sono mai banali. Il mettersi insieme innesca la fiducia che porta a fare grandi cose, a fare passi che neppure ti immaginavi. Come ad esempio una banca. Sembrava impossibile.
Vita: La sua storia e quella del percorso verso la Banca Etica è storia di tante occasioni in cui ha dovuto buttare il cuore oltre all’ostacolo. So che è spesso è difficile prendere certe decisioni, spingersi in là, oltre a ciò che pare razionale. Ci vuole una certa energia morale?
Salviato: Forse come credente è stato più facile. Essere cattolico e credente ti dà carica e consapevolezza. Spesso non decidi in astratto di fare le cose ma ti ci trovi dentro e dai fiducia a quel che succede. Queste tue convinzioni, poi, devono proseguire e trovare compimento. Così ti muovi. Ti trovi di fronte ad una realtà che chiede, che esprime bisogni sempre più forti e ti rendi conto che è necessario che tu faccia qualcosa. Un altro punto importante maturato in quei momenti è la convinzione sulle regole. Le regole che ci sono vanno rispettate, poi si possono anche discutere e magari cambiare, ma prima vanno rispettate. Questa convinzione ci ha portato ad uscire dalla protesta giovanile per seguire la via della proposta.
Vita: La storia di Banca Etica è anche storia di un gruppo e di formazioni sociali che non hanno avuto paura di “sporcarsi le mani”. Scrivenel libro: «Volevamo mettere le mani negli ingranaggi che regolano il mondo»…
Salviato: Questo è un nodo importantissimo. L’istituzione e il suo funzionario non sono qualcosa da abbattere. Il funzionario, o il banchiere, o il politico, ragiona semplicemente non sapendo e non avendo le competenze. Noi dobbiamo fare in modo di informare e far conoscere, dobbiamo rendere ragione dei nostri sogni, sino alla matematica. Ci vuole pazienza e tenacia e la capacità di spiegare con un linguaggio diverso la nostra realtà e la nostra storia. Senza cambiarle ma mettendole alla prova. Se succede così le sorprese sono dietro l’angolo, nascono imprevedibili rapporti di fiducia e stima con gente di altri mondi. È successo così con Andrea Berti di McKinsey, con tanti funzionari di Bankitalia, con qualche operatore di Borsa, con i politici che ora introdurranno nel testo unico bancario il riconoscimento del microcredito.
Vita: Il 22 maggio ci sarà l’assemblea dei soci di Banca Etica e Fabio Salviato non potrà più essere presidente. Da giugno cosa farà?
Salviato: Continuerò a seguire le attività internazionali, in particolare la costruzione e lo sviluppo della Banca Etica Europea, come vicepresidente della Federazione europea Banche etiche e alternative e con questo ruolo mi muoverò per realizzare quest’altro sogno. E poi le nuove progettualità come Etica Servizi, una società che parte a settembre e che realizzerà il nostro centro di formazione.
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