Sostenibilità

Tav, Amici Terra: riutilizzare materiali di scavo

L'associazione ambientalista scrive ai ministri Matteoli, Lunardi e Marzano: due anni fa avevamo fornito soluzione.

di Giampaolo Cerri

“Una gestione dei cantieri mirata all?utilizzo e alla commercializzazione dei materiali di scavo avrebbe evitato alcuni dei principali problemi contestati a Cavet dalla magistratura di Firenze – E? quanto sostengono gli Amici della Terra, in una lettera ai Ministri Lunardi, Marzano e Matteoli. – Infatti, la contaminazione da idrocarburi dei materiali di scavo è un problema che ha soluzioni tecniche relativamente semplici se inserite in un piano di utilizzo che risulterebbe conveniente sia da un punto di vista economico che ambientale”. Da due anni – scrive Rosa Filippini, Presidente dell?associazione – su incarico della Regione Toscana e della Tav, gli Amici della Terra hanno esaminato in modo approfondito il problema dei materiali di scavo della tratta ferroviaria veloce Firenze-Bologna. Le conclusioni della prima fase dello Studio, pubblicate da Francoangeli nel libro “Meno cave, meno discariche”, dimostrano che i materiali di scavo delle gallerie sono tecnicamente riutilizzabili e, opportunamente trattati, possono essere destinati agli impieghi tradizionalmente soddisfatti dai materiali di cava. La seconda fase dello studio, attualmente in corso, ha individuato, fra gli ostacoli principali che si frappongono all?utilizzo dei materiali di scavo, l?assenza di un mercato di materiali inerti (adeguatamente trattati e certificati per i diversi possibili usi), che possa ridurre e compensare efficacemente e con la necessaria flessibilità quello dei materiali di cava. Quest?assenza determina uno spropositato ricorso alla discarica (e, conseguentemente, una gestione dei cantieri poco attenta alla possibile contaminazione da idrocarburi degli inerti) e un eccessivo ricorso alle cave con danni evidenti per il territorio e per il paesaggio”. Gli Amici della Terra ritengono che l?inchiesta della magistratura imponga ora, almeno su questo argomento, soluzioni chiare, al tempo stesso orientate all?efficienza e ad una corretta gestione ambientale. Per questo propongono che il Disegno di legge annunciato dal Governo sul tema delle grandi opere contenga anche norme specificamente dedicate ad una gestione dei materiali di scavo finalizzata al loro riutilizzo. Inoltre, suggeriscono che, prima ancora che attraverso una nuova normativa, occorra agire attraverso un accordo di programma fra gli operatori del settore dei materiali inerti e i principali utilizzatori. In questo senso, potrebbe essere ripresa (ed ampliata agli inerti da scavo) l?iniziativa promossa tre anni fa dal Ministero dell?Industria per promuovere l?utilizzazione degli inerti da demolizione.


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