Non profit

Il microprestito? Garantito dal non profit

Un'innovativa legge sul credito sociale

di Francesco Dente

L’ipoteca? Non serve. Basta la parola. Anzi, basta la buona parola delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale o delle fondazioni. La Valle d’Aosta scommette suoi buoni uffici del terzo settore per l’istruttoria nelle procedure di accesso al credito da parte dei soggetti cosiddetti “non bancabili”, delle persone o delle famiglie cioè in situazione di temporanea difficoltà economica, magari per problemi legati alla nascita di un figlio o ad un’improvvisa malattia, a cui le banche hanno sbarrato le porte d’ingresso. L’onorabilità degli aspiranti al prestito, questa la novità più interessante contenuta nella legge regionale sul credito sociale, sarà assicurata dal non profit. Il mondo associativo, per dirla con le parole del testo licenziato, sarà infatti il «garante morale» dell’impegno assunto dai valligiani che presenteranno la domanda per il microcredito sociale o per il prestito sociale d’onore.
I futuri beneficiari, più precisamente, dovranno coinvolgere nella pratica un soggetto istituzionale (Comune o Comunità montana) oppure del non profit che avrà il compito di: raccogliere e indirizzare le esigenze dei richiedenti; concordare e predisporre i programmi di microcredito più articolati; supportare nella compilazione delle domande; curare i rapporti per il regolare rimborso dei finanziamenti; sostenere il programma di autonomizzazione dei richiedenti e, appunto, garantire moralmente l’impegno assunto da questi ultimi con la domanda di accesso al microcredito. Il garante economico sarà invece la Regione. L’ente autonomo guidato da Rollandin ha istituito infatti un apposito Fondo presso la società finanziaria Finaosta spa che sarà alimentato dalle risorse iscritte nel bilancio regionale (1,5 milioni di euro complessivi per il triennio 2010-2012) e da eventuali risorse aggiuntive messe a disposizione dalle organizzazioni del terzo settore, dai Comuni e dalle Comunità montane. I soggetti del non profit, altra novità di rilievo, faranno parte anche del Comitato che esprime il parere sull’ammissibilità delle domande.
Ma chi potrà fare richiesta? I cittadini italiani o di altro Stato membro dell’Unione europea o extracomunitari regolarmente soggiornanti, maggiorenni e residenti in Valle d’Aosta da almeno tre anni. Il microcredito potrà essere di due tipi: per emergenza dovute a difficoltà nell’affrontare bisogni primari come la casa oppure per la realizzazione di progetti di cooperazione diretti allo sviluppo di attività a rilevanza sociale o ambientale. Nel primo caso i beneficiari potranno contare su un prestito da 750 a 5mila euro, nel secondo da 750 a 15mila. La terza possibilità di sostegno, prevista soprattutto per le spese straordinarie, è il prestito sociale d’onore. La restituzione in denaro (senza interessi) potrà avvenire a rate oppure, ecco la novità, con l’impiego da parte del beneficiario di parte del proprio tempo libero in «servizi a ricaduta sociale sul territorio regionale». Il prestito, infine, potrà essere erogato per un numero massimo di tre volte in dieci anni e comunque non prima che siano trascorsi dodici mesi dalla restituzione del precedente finanziamento.


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