Non profit

Obiettivo “Riciclo totale” per un Veneto a rifiuti zero

A Mestre il primo convegno in Italia sugli scarti industriali

di Redazione

In regione i rifiuti speciali sono 14,5 milioni di tonnellate, sei volte di più di quelli urbani. Per lo smaltimento non si ricorrerà a un nuovo inceneritore, ma a un Piano fondato sul riutilizzo: una sfida che sostenuta da un grande seguito popolare
Durante gli ultimi due decenni in Veneto il tema rifiuti ha visto una progressiva svolta dei Comuni verso la raccolta differenziata spinta e il riciclo dei materiali. Nel 1992/93 c’erano spesso montagne di rifiuti per le strade, simili a quelli di Napoli: di lì siamo partiti (allora ero neo assessore all’Ambiente ma mi occupavo di rifiuti da molti anni col Forum Risorse e Rifiuti) obbligando i Comuni in crisi, nelle province di Treviso e Padova, alla raccolta differenziata secco/umido, attrezzando i primi impianti di compostaggio per gli scarti verdi e alimentari.

Chi più inquina, più paga
Fu un successo immediato, la crisi fu risolta e da allora la raccolta “porta a porta” e la tariffa proporzionale per i rifiuti non differenziati (chi più inquina più paga) è dilagata da Comune a Comune fino a coprire, nel 2009, più di due terzi della regione. Parallelamente si è fermata la crescita della produzione di rifiuti ed è aumentata la percentuale di raccolta differenziata, che attualmente è al 55% come media regionale, ma arriva ad oltre il 75% in alcune province e ad oltre l’85% in alcune decine di comuni.
Ora tocca anche ai rifiuti industriali. Per questo assume grande importanza il convegno di studio «Riciclo dei rifiuti speciali – Buone pratiche ed esperienze venete a confronto», previsto per venerdì 23 aprile pomeriggio a Mestre, presso l’Auditorium della Provincia in via Forte Marghera 191. È la prima tappa di una svolta decisiva dal punto di vista culturale ed economico. Le novità di questo convegno sono quelle di una nuova alleanza tra Comitati ambientalisti (coordinati nella Rete Ambiente Veneto) e istituzioni (inizia la Provincia di Venezia, ma ne seguiranno certamente altre) per portare la sfida dei «Rifiuti Zero – Riciclo Totale» anche nel settore, molto più vasto e complicato, dei rifiuti speciali, cioè quelli che non provengono dalle famiglie o non sono “assimilati” ad essi (negozi, uffici e piccole attività artigianali convenzionate con i Comuni).
Se i rifiuti urbani del Veneto sono circa 2,3 milioni di tonnellate/anno, i rifiuti speciali sono sei volte tanto: circa 14,5 milioni di tonn/a di cui circa 6 nel settore “costruzioni e demolizioni,” 7,8 sono “rifiuti speciali non pericolosi” e 0,8 “pericolosi” (chimici, vernici, filtri ecc.).
Un’occasione unica
La sfida è partita con la mobilitazione popolare che, dopo anni di studi, assemblee e manifestazioni nei paesi del trevigiano e del veneziano, ha ottenuto in febbraio che il Consiglio regionale bloccasse con legge l’autorizzazione a qualsiasi nuovo inceneritore di rifiuti speciali, per dar vita ad un Piano regionale che punti essenzialmente sul riciclo, come si sta facendo per quelli gli urbani.
Obiettivo dell’appuntamento di Mestre è quello di illustrare e permettere un confronto tra alcune delle migliori esperienze di riciclo industriale già attive nel Veneto, perché su di esse, e su tutte le altre che emergeranno o che sono in programma, si vuol costruire la svolta della “green economy”. È un’occasione preziosa, unica in Italia, per aggiornarsi e confrontarsi su come ridurre drasticamente l’inquinamento e fare concreti passi avanti verso la sostenibilità.

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