Welfare

Un fondo per la conciliazione famiglia-lavoro

di Redazione

Il Friuli Venezia Giulia (nella foto il presidente Renzo Tondo) sosterrà con contributi a fondo perduto le professioniste e i professionisti che hanno difficoltà a conciliare le esigenze della professione con quelle della maternità e paternità. La Regione, che ha recentemente approvato il regolamento sull’erogazione del sostegno, ha previsto che potranno usufruire del beneficio professionisti con figli minori di 8 anni oppure con figli minori di 18 anni che siano in affidamento o in adozione nazionale e internazionale e il cui ingresso in famiglia sia avvenuto non oltre otto anni prima della data di presentazione della domanda.
L’intervento si rivolge sia ai professionisti iscritti a ordini o collegi professionali che ai cosiddetti professionisti non ordinistici che esercitino attività professionale in forma individuale e siano aderenti ad associazioni inserite in un apposito registro regionale. Saranno ammessi ai contributi i richiedenti con una situazione economica del nucleo familiare non superiore al valore Isee di 30mila euro e a 20mila in caso di famiglia mono-genitoriale.
Il Friuli, in particolare, intende finanziare le sostituzioni. Purché l’intervento di conciliazione non integri gli estremi del rapporto di lavoro subordinato e non coinvolga soggetti legati da rapporti societari, di coniugio, di parentela o affinità fino al secondo grado. La sostituzione potrà durare al massimo 12 mesi, decurtata dei periodi di congedo parentale eventualmente fruiti dall’altro genitore. Perché l’intervento vada in porto deve essere supportato da un’intesa consensuale tra il libero professionista proponente, il libero professionista sostituto e il Consiglio dell’ordine o collegio di pertinenza. Sostanzioso il sostegno economico previsto dal regolamento. L’ammontare del contributo sarà pari al 50% del costo del compenso del professionista sostituto. Il limite massimo è fissato tuttavia a 35mila euro. Sarà consentita, infine, la cumulabilità degli interventi: ad esempio la sostituzione del professionista e i servizi di custodia socioeducativa.

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