Il cammino è cominciato nel 1984 a Milano, nel Parco Lambro, con il Progetto Exodus che si rivolgeva ai giovani tossicodipendenti attraverso un intervento innovativo realizzato attraverso comunità itineranti: le carovane. Il viaggio era (e ancora resta) il luogo fisico e metaforico dentro cui sviluppare i programmi.
Solo in una fase successiva Exodus si è radicato nelle comunità locali spinto più dalle sollecitazioni della gente e dalle crescenti responsabilità piuttosto che dalla propria vocazione. In questo modo sono nate le comunità, i centri di ascolto, i progetti di prevenzione. Una delle pietre miliari del metodo è la capacità che ognuno ha di saper perdonare. Senza perdono non si instaura nessun processo educativo. A partire dal 1986 alcuni ex-terroristi hanno avuto la possibilità di lavorare al nostro fianco. Questo ha significato per il nostro gruppo non solo il riconoscimento, dentro quegli uomini e quelle donne, autori di fatti tragici, di una autentica domanda di senso ma anche l’inizio concreto di un percorso per il superamento della logica della punizione e del carcere.
Sul finire degli anni ottanta, a fronte di una progressiva e sempre più esplicita tendenza a normalizzare il fenomeno droga (entro schemi, codici, normative) vengono avviate le prime esperienze sulle strade e nelle stazioni. L’idea era quella di non aspettare dietro la scrivania, fare invece il primo passo, ascoltare e accompagnare anche chi non era in grado di esprimere una richiesta di aiuto. Il 1991 vede Exodus impegnato in Romania, per due anni, in uno degli orfanotrofi – lager lasciati in eredità dal regime di Ceausescu. Questa sarà la prima di una serie di altre “missioni” fuori dai confini italiani: in Argentina, a Sarajevo, in Bosnia. Nel 1996 l’importanza e la grande articolazione assunta ha determinato la scelta di costituire la Fondazione Exodus onlus, che raccoglie tutta l’eredità e attraverso una nuova configurazione giuridica si pone ulteriori obiettivi per rendere sempre più efficace il suo servizio. Scopo prioritario resta quello di far riemergere e valorizzare le risorse educative presenti nella società prestando attenzione soprattutto ai contesti critici del disagio e della devianza giovanile.
Persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale. Attorno alla Fondazione Exodus e dalla sua iniziativa sono sorte altre realtà operative, Associazioni, Cooperative e gruppi che nel tempo stanno via via acquisendo una autonomia sul piano gestionale ma restano fortemente legati all’interno della medesima ispirazione e metodologia di intervento. Obiettivo era quello di offrire risposte pedagogiche efficaci ai gravi problemi delle tossicodipendenze e al disadattamento sociale attraverso: una precisa ed attenta attività di prevenzione; la formulazione di percorsi formativi differenziati e personalizzati; la presenza all’interno di situazioni di emergenza (Stazione Centrale di Milano ma anche Romania ed Albania). L’organizzazione di Exodus è sempre stata molto flessibile in relazione ai continui cambiamenti che la diversificazione della domanda comporta.
LE QUATTRO RUOTE
Quattro strumenti sono stati fin dall’inizio privilegiati: li abbiamo chiamati le quattro ruote. Facilitano i cambiamenti e le maturazioni richiesti da questo cammino. Aiutano a diventare protagonisti.
· lo sport aiuta il giovane a guardarsi in faccia, ad osare, a chiedersi cose facili e cose difficili, ne rinforza il carattere. La gamma delle attività sportive è la più varia: dal footing alla canoa, dallo sci alla roccia, dalla piscina al basket.
· Il teatro e la musica, aiutano a parlare con immediatezza a se stessi e alla gente. Facilitano la socializzazione e l’instaurarsi di rapporti più equilibrati, promuovono l’accettazione di sé, stimolano un metodo, la concentrazione, la memoria, l’attenzione.
· Il lavoro oltre a possedere una forte valenza educativa, il lavoro richiama alla necessità che ciascuno provveda al proprio mantenimento, consente di sperimentare la volontà e la pazienza. Il lavoro è anche riparazione dei danni arrecati.
· Il volontariato permette di confrontarsi con situazioni di disagio, aiuta a scoprire il senso del gratuito, del fare senza avere un tornaconto ma per la felicità di chi sta accanto.
Sito web: www.exodus.it
Email: redazione@exodus.it
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