Non profit
Ucodep: “L’Italia ultima in classifica”
Secondo i calcoli dell’Ocse, nel 2009 il nostro paese ha tagliato i fondi per lo sviluppo del 31%
di Redazione
Aiuto pubblico allo sviluppo in caduta libera. Con un drastico taglio del 31%, l’Italia si allontana sempre di più dall’obiettivo di destinare lo 0.7% del Pil ai paesi più poveri. Quelli colpiti in modo più grave dall’attuale crisi economica. I dati diffusi oggi dall’Ocse rivelano che nel 2009 gli aiuti del nostro paese sono diminuiti dallo 0,22% allo 0,16% del Pil, scendendo così a 3,3 miliardi di euro. “Tra i paesi dell’Occidente, l’Italia veste la maglia nera. Nessun altro fa registrare un livello così basso di aiuti”, dichiara Farida Bena, portavoce di Oxfam e Ucodep. “La somma necessaria per tenere fede agli impegni presi dal nostro governo non è poi così alta. Basti pensare che le nostre spese militari sono circa 10 volte maggiori rispetto all’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) e che, per acquistare vino, spendiamo ancora di più: 13,2 miliardi di euro solo nel 2009. Le previsioni per il 2010 non lasciano sperare in un miglioramento, a meno che l’Italia non recuperi subito il terreno perduto con un piano di riallineamento vincolante”.
A livello mondiale, nel 2009 l’Aps è aumentato da 122 a 123 miliardi di dollari. Ma tenendo conto dell’inflazione c’è stata una riduzione in termini reali di 3,5 miliardi di dollari. L’obiettivo di destinare lo 0,7% del Pil in aiuti risale ormai a quaranta anni fa, quando fu adottato dall’Assemblea generale dell’Onu. Da allora, è stato reiterato in importanti vertici internazionali. Eppure, solo cinque paesi, tutti europei, l’hanno a oggi raggiunto: Svezia, Norvegia, Danimarca, Lussemburgo e Olanda. Se alcuni paesi, come Gran Bretagna e Belgio, sono riusciti nel 2009 a incrementare gli aiuti, altri li hanno diminuiti. A seguire l’Italia nella lista nera sono l’Irlanda, con una riduzione del 18,9%, la Germania (-12%), il Giappone (-10,7%) e il Canada (-9,5%). “ Proprio mentre i paesi in via di sviluppo stanno soffrendo gli effetti della crisi economica, più della metà dei paesi industrializzati tagliano i loro aiuti. In media, i paesi ricchi donano solo lo 0,31% del Pil globale. Un dato scandaloso”, commenta Max Lawson, portavoce di Oxfam International.
Aumentare gli aiuti è vitale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e far recuperare credibilità ai paesi industrializzati. Per questo, Oxfam e Ucodep chiedono ai paesi ricchi di stabilire piani di incremento annuali dell’APS per raggiungere lo 0,7% del Pil entro il 2015. L’appuntamento per farlo è il vertice Onu sugli Obiettivi del Millennio in programma a settembre a New York.
Quando sono investiti bene, gli aiuti salvano milioni di vite. In Nepal, grazie agli aiuti è stato possibile fornire assistenza sanitaria gratuita. Così, dal 2006 il tasso di mortalità infantile si è ridotto del 22%, la mortalità neonatale del 38% e quella materna del 19%. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Lancet mostra inoltre che nel periodo dal 1980 al 2008 la mortalità materna è diminuita a livello mondiale, passando da oltre un milione di casi l’anno a meno di 350mila. Un risultato raggiunto soprattutto grazie all’efficace impiego degli aiuti. Di fronte a simili risultati, la loro riduzione non può che essere definita una misura miope e irresponsabile.
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