Non profit

Peggio dell’Italia solo il SudCorea

La classifica dell'OCSE. Allo sviluppo dedichiamo appena lo 0,16% del Pil: -31% rispetto al 2008

di Joshua Massarenti

In calo gli aiuti pubblici allo sviluppo (APS) dei paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) per sconfiggere la povertà. E’ quanto si scopre nel rapporto 2010 sugli aiuti pubblicato oggi dal Comitato di aiuto allo sviluppo (CAD) dell’Ocse. Infatti il valore complessivo degli APS diminuisce di circa 2,7 miliardi di dollari rispetto al 2008 (119,6 miliardi di dollari nel 2009 contro 122,3 miliardi nell’anno precedente). Una dimunizione relativazzata dai dati dell’Ocse rapportati al Prodotto interno lordo dei 23 paesi donatori del CAD.

Nonostante la crisi finanziaria, gli aiuti allo sviluppo fanno registrare nel 2009 una crescita dello 0,7% in termini reali rispetto al 2008. Rapportato al Prodotto interno lordo, gli aiuti aumentano con un risicatissimo 0,01% (0,31% nel 2009 contro lo 0,30% nel 2008), mentre se si prende in considerazione

Male, anzi malissimo l’Italia che sprofonda in pianta stabile al penultima posto della classica dei donatori Ocse. Già in calo nel 2008 rispetto al 2007, per il 2009 il governo italiano fa registrare un record negativo con aiuti bilaterali pari a 3,3 miliardi di dollari, cioè 1,5 miliardi di dollari in meno comparato all’anno precedente.

Se si rapporta i fondi pubblici italiani al Pil nazionale, si passa da un misero 0,22% nel 2008 a un vergognoso 0,16% nel 2009. Peggio di noi c’è soltanto la Corea del Sud, che riserva soltanto lo 0,10% del proprio Pil alla lotta contro la povertà. Bene invece il Belgio (+11,5%), la Finlandia (+13,1%), la Norvegia (+17,3%), Regno Unito (+14,6%) o Stati Uniti (+5,4%). Duro il primo commento dal mondo delle Ong: “Tra i paesi dell’Occidente, l’Italia veste la maglia nera. Nessun altro fa registrare un livello così basso di aiuti”, ha dichiarato Farida Bena, portavoce di Oxfam e Ucodep.

“A questo ritmo” denuncia comunque la piattaforma di Ong europee CONCORD basata a Bruxelles, i paesi ricchi, in particola modo quelli “europei non manterranno gli impegni sottoscritti in passato per raggiungere gli Obiettivi del Millennio”. Il che significa per i paesi dell’Ocse la necessità di dedicare alla lotta contro la povertà nel Sud del mondo lo 0,56% del loro Pil entro il 2010 e dello 0,7% entro 2015.  

Per quanto riguarda l’Africa, gli aiuti pubblici dei paesi donatori sono aumentati sia in termini reali (+ 3%) che nel valore complessivo (28 miliardi di dollari nel 2009 contro 25 miliardi nel 2008), ma il rapporto Ocse sottolinea che nel 2010 l’Africa non dovrebbe ricevere che 11 miliardi di dollari rispetto ai 25 miliardi di dollari supplementari necessari ogni anno per aiutare il continente africano. Siamo ben lontani dalle promesse fatte dal G8 nel 2005 a Gleneagles.

Ecco le classifiche più significative secondo l’OECD:

PAESI CHE AUMENTANO GLI AIUTI
– Belgio (+11,5%), a causa di un ridimensionamento generale dei suoi aiuti;
– Danimarca (+4,2%);
– Finlandia (+13,1%), come ha aumentato il suo aiuto bilaterale;
– Francia (+16,9%), a causa di un aumento dei prestiti bilaterali ei contributi alle organizzazioni internazionali;
– Lussemburgo (+1,9%);
– Svezia (+7,4%), in quanto continuava a raggiungere un livello di APS pari allo 1% del RNL;
– Regno Unito (+14,6%), riflettendo la scala dei suoi aiuti bilaterali.

PAESI CHE RIDUCONO GLI AIUTI
 – Austria (-31,2%), a causa della riduzione dei livelli di riduzione del debito rispetto al 2008;
 – Germania (-12,0%), come la riduzione del debito ridotto controbilanciati significativo incremento degli aiuti bilaterali;
 –  Grecia (-12%), riflettendo stringendo i bilanci di APS a causa della pressione fiscale;
 – Irlanda (-18,9%), a causa delle pressioni di bilancio;
 – Italia (-31,1%), a causa di un calo complessivo degli aiuti e la cancellazione del debito ridotto;
 – I Paesi Bassi (-4,5%);
 – Portogallo (-15,7%);
 – Spagna (-1,2%) anche se la spesa significativi approvati tardi nel 2009, avrà effetto solo nel 2010, mantenendo la tendenza crescente dei suoi APS.

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