Non profit
Pulitzer a un sito: è la prima volta
A ProPublica, non profit americana, è stato assegnato il prestigioso premio per il giornalismo investigativo
di Redazione

C’è sempre una prima volta. Questa volta è toccata al più prestigioso premio di giornalismo nato nel 1917 per la carta stampata, al secolo il Preimio Pulitzer. Tra i vincitori dell’ambito riconoscimento quest’anno c’è una novità assoluta: una testata online, gratuita e non profit.
E’ ciò che è successo al sito ProPublica.org per un articolo sull’uragano che nell’agosto del 2005 si abbatté sugli Stati Uniti causando morte e devastazione. L’inchiesta dal titolo “The Deadly Choices at Memorial“, firmata da Sheri Fink, si concentrava sul lavoro dei medici di un ospedale di New Orleans, isolato durante i giorni dell’alluvione provocata dall’uragano Katrina.
Una notizia che ha fatto il giro del mondo. Non solo perché si tratta della prima in assoluto di un sito nel gotha del giornalismo investigativo, ma perché segna – secondo molti commentatori – un punto di non ritorno nella storia dell’informaziolne.
ProPublica.org non è infatti un sito come molti. Nato per frenare la crisi del giornalismo investigativo in tempi in cui i giornali tradizionali stentano a far tornare i conti, tra calo di investimenti pubblicitari e calo di lettori-acquirenti, la missione di ProPublica è di mettere a disposizione di altri giornali le proprie inchieste gratuitamente: il servizio premiato, ad esempio, fu pubblicato dal Magazine del New York Times.
Guidato dall’ex direttore del Wall Street Journal, Paul Steiger, e finanziato dai filantropi californiani Herbert e Marion Sandler, ProPublica punta a far luce su quanti, con le loro azioni, tradiscono la fiducia del pubblico: un’iniziativa di servizio pubblico promossa, però, da un privato non profit.
Per il resto il bottino dei premi Pulitzer è andato ai soliti nomi noti: quattro premi al Washington Post e tre al New York Times. Shadid (WashingtonPost) ha vinto per i reportage sulla guerra in Iraq, Moss (New York Times) per l’inchiesta sulla carne contaminata, Richtel (New York Times) per l’inchiesta sul pericolo dei cellulari per che è alla guida, e lo staff del SeattleTimes per quella sull’ uccisione di quattro poliziotti in un bar di Seattle. Escluso invece il National Enquirer,tabloid di gossip, al quale spettava l’aver sorpreso l’ex candidato alla presidenza John Edwards tradire la moglie malata di cancro.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.