Non profit
Assif: la preoccupazione dei fund raiser
Il decreto colpisce la raccolta fondi del non profit
di Redazione
Ecco il testo della missiva che Assif ha inviato alla camera ed ai competenti Ministri in relazione al recente decreto sull’aumento delle tariffe postali:
«Alla cortese attenzione di:
On. Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
On. Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico
On. Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
p.c. Intergruppo parlamentare sulla Sussidiarietà
Il Decreto Interministeriale del 30 marzo 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 marzo n. 75, ed il conseguente aumento di oltre il 500% delle tariffe postali agevolate per il nonprofit, sta provocando un grave danno al settore, in particolare alla sua insostituibile attività di promozione sociale, informazione, sensibilizzazione educazione dei cittadini, nonché di autofinanziamento e sostenibilità di attività socialmente utili. Tale provvedimento, con effetto immediato, ha di fatto bloccato la realizzazione di moltissime campagne di raccolta fondi tramite messaggi postali, già stampate e pronte per la spedizione, con conseguenze pesantissime sui bilanci delle associazioni e, soprattutto, sui loro beneficiari finali. Condividiamo e sosteniamo attivamente le ragioni della protesta e della forte mobilitazione in atto in tutto il settore, espressa in forme sia spontanee che organizzate. Citiamo tra le tante l’immediato comunicato congiunto di oltre 50 tra le maggiori associazioni italiane; la fortissima mobilitazione in rete, promossa in particolare da un gruppo spontaneo nato su Facebook, che ha raccolto in poche ore migliaia di adesioni di associazioni e operatori del settore; la petizione lanciata in rete dal settimanale VITA che tuttora in corso; la posizione del Forum del Terzo Settore. Come ASSIF – Associazione Italiana Fundraiser – chiediamo una cosa molto semplice: l’immediato ritiro del decreto e il ripristino della situazione precedente, al fine di consentire al settore di continuare ad esercitare quel ruolo fondamentale di sussidiarietà e coesione sociale che gli è universalmente riconosciuto.
Francesca Zagni, presidente ASSIF
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