Welfare

Malattie? Colpa della globalizzazione

Lo sostengo gli esperti intervenuti al convegno 'Globalizzazione e malattie croniche: dall'evidenza scientifica alla cultura dell'uomo'

di Redazione

Cardiopatie, ictus, tumori, disturbi respiratori e diabete. Tutte piaghe che colpiscono, piu’ o meno cronicamente, l’uomo moderno. E sul banco degli imputati finisce anche la globalizzazione, un sistema economico e produttivo che ha costretto le persone a rivedere completamente gli stili di vita, fino a sviluppare patologie croniche. Se ne e’ parlato oggi all’Istituto superiore di sanita’ a Roma, durante il convegno ‘Globalizzazione e malattie croniche: dall’evidenza scientifica alla cultura dell’uomo’. Walter Marrocco, direttore della Scuola nazionale di medicina degli stili di vita Fimmg-Metis, ha sottolineato i pericoli che si celano dietro i modelli importati principalmente dagli Stati Uniti. “Alcuni processi come la globalizzazione – ha spiegato – si stanno realizzando nel giro di pochi decenni, ma il processo di adattamento dell’uomo ad un ambiente o ad abitudini diverse richiede secoli, se non millenni. Dobbiamo quindi richiamare le nuove generazioni all’importanza dei corretti stili di vita”. Della stessa opinione Romano Marabelli, in rappresentanza del ministero della Salute. “La dieta mediterranea – ha sostenuto – sta rapidamente scomparendo dalle tavole dei piu’ giovani e ci sono numeri preoccupanti anche per quanto riguarda l’allattamento al seno. Su questi punti il ministero e’ al lavoro con delle linee di indirizzo”. Ovviamente le ‘macchie’ piu’ preoccupanti da cancellare al piu’ presto riguardano obesita’ e sovrappeso. “Gli ultimi dati del 2007 – ha aggiunto Marabelli – ci hanno detto che il 35% degli italiani e’ sovrappeso e il 10% e’ obeso. Frutta e verdura sono una prerogativa quasi esclusiva delle donne over 50”.

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