Non profit
Pronta la riforma del titolo I del Codice civile
Il ministro lo ha annuciato alla conferenza della Acli
di Redazione

«La riforma del libri primo del codice civile è quasi pronta», ad annunciarlo è il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che questa mattina è intervenuto alla giornata inaugurale della conferenza organizzativa e programmatica della Acli in corso nella sede milanese dell’Università Cattolica. «Una riforma», ha aggiunto il Guardasigilli, «che darà piena attuazione al principio di sussidiarità, ovvero lo stato non fa quello che i cittadini sono in grado di fare autonomamente, e consentirà una migliore organizzazione e valorizzazione del terzo settore». «Terzo settore», ha continua Alfano, «che rappresenta un formidabile strumento di tenuta del tessuto sociale italiano».
A lanciare l’assist per l’intervento del minsitro era stato qualche minuti prima il presidente della Acli Andrea Olivero che nel suo intervento introduttivo aveva richiamato la politica a intervenire in particolare su tre riforme che stanno a cuore alle associazioni cristiane dei lavoratori (oltre 986mila tesserati in Italia e all’estero: + 13% rispetto al 2006): «In primo luogo quella del lavoro, per dare completamento ad un disegno che è stato avviato nel nome di Marco Biagi, ma che non è stato portato a termine come il giuslavorista – martire del nostro Paese – aveva prospettato. Chiediamo con forza che si metta in agenda l’introduzione di uno statuto dei lavoratori, per ridurre la precarietà dei giovani e ridare piena dignità al lavoro». Quindi la riforma fiscale. Dice Olivero: «Chiediamo che si avvii davvero – ed al più presto – la ventilata riforma fiscale, affinché si possa finalmente introdurre anche in Italia un più equo sistema di tassazione per le famiglie». Infine il codice civile: «Proprio in questi giorni, ricordando il primo anniversario del dramma dei cittadini dell’Aquila e dell’Abruzzo si è tanto parlato di volontariato. La crescita del terzo settore, che ha portato una “civilizzazione dell’economia”, per usare l’espressione della Caritas in veritate, non è stata accompagnata da riforme strutturali volte a sostenerla». «Anzi», ha concluso Olivero, «in molti casi ci siamo sentiti abbandonati o, peggio, guidati con sospetto da chi avrebbe dovuto aiutarci. Oggi è necessario metter mano a riforme – a partire da quella del Libro I del codice civile – che riconoscano l’esistente e diano concretezza a quel principio di sussidiarietà che, finalmente inserito nella Costituzione repubblicana, deve essere ancora pienamente attuato».
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it