Welfare

Un clandestino può andare all’asilo?

Prassi diverse a Bologna e Torino. Ma il Ministero dell'Interno dice che prevale sempre il diritto all'istruzione

di Sara De Carli

È di oggi la notizia che il Commissario straordinario del Comune di Bologna ha vietato l’iscrizione all’asilo per i figli di immigrati irregolari. Una decisione che però cozza non solo con la prassi di altre città, come quella di Torino, ma anche con le indicazioni del Ministero dell’Interno.

A inizio aprile infatti il prefetto di Torino Paolo Padoin, aveva chirito la situazione sollecitato dall’assessore comunale all’istruzione Beppe Borgogno, che aveva accettato l’iscrizione dei piccoli figli di irregolari alla scuola d’infanzia nonstante alcuni facessero osservare che la legge sulla sicurezza prevede che non si debba presentare il permesso di soggiorno per l’iscrizione alla scuola dell’obbligo, ma la scuola d’infanzia non è scuola dell’obbligo, quindi in quel caso il permesso servirebbe. “Non si capisce perché un bambino di 6 anni lo si debba considerare diverso da uno di 5” aveva detto Borgogno.

Questa linea è giusta, ha confermato il prefetto di Torino. Citando anche il Ministero dell’Interno. “Il ministero dell’Interno – ha spiegato Padoin- ha concordato con l’avviso espresso da questa prefettura secondo cui alla luce delle norme vigenti, ed in particolare dell’articolo 38 del T.U. Immigrazione e dell’art.45 del D.P.R. 349/99, i minori stranieri presenti sul territorio, indipendentemente dalla titolarità di un permesso di soggiorno, hanno diritto all’istruzione nelle scuole di ogni ordine e grado“.


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