Sostenibilità

Quei piccoli tesori al sicuro nelle casseforti della biodiversità

di Redazione

Tritoni, rospi, orchidee, farfalle…
Protagonisti naturali meno noti, ma fondamentaliLe Oasi WWF, si sa, sono famose per i più importanti e rari “personaggi” che ospitano e che hanno contribuito a salvare dall’estinzione. Eppure, in questo mosaico di ambienti, ecosistemi, paesaggi, le grandi specie “ombrello” contribuiscono a salvarne tante altre, magari meno vistose ma certamente molto importanti.
Che dire, ad esempio, del raro pelobate fosco insubrico, un “rospetto” di pochi centimetri che sopravvive e si riproduce nei soli 7 ettari della Baraggia di Bellinzago novarese, creata nel 1989?
Così la famosa storica Oasi di Orbetello nasconde nelle sue pinete la popolazione più meridionale e più a bassa quota d’Italia (e forse d’Europa) del brugo o calluna, la famosa erica rosea delle brughiere scozzesi e scandinave.
L’Oasi del Lago Secco nel Lazio, di 15 ettari, in parte di proprietà del WWF, ospita una piccola popolazione di tritone alpestre, un anfibio presente solo nell’Italia settentrionale e in una foresta della Calabria.
L’Oasi delle Gole del Sagittario è nota ai botanici per il raro fiordaliso del Sagittario che fiorisce sulle sue rupi ove nidifica anche il gracchio corallino. Di recente, nelle sorgenti dell’Oasi abruzzese è stato scoperto un vero e proprio fossile vivente, Pseudectinosoma reductum, un microscopico crostaceo noto solo in un altro sito in tutto il mondo.
Le steppe aride dell’Oasi di Torre Salsa in Sicilia, di cui un settore è stato acquistato dal WWF, offrono una impressionante quantità e varietà di orchidee selvatiche, tra cui un ibrido tra la Ophrys lupercalis e la Ophrys panormitana che lo scopritore ha voluto dedicare al fondatore del WWF col nome Ophrys pratesii.
Ancora, l’Oasi delle Saline di Trapani che, accanto alla sua fantasmagorica varietà di uccelli acquatici, salva una delle rare stazioni della Teia dubia, una rarissima farfalla che, in tutto il mondo, vive tra le salicornie di quest’Oasi e del vicino Stagnone di Marsala. Dai quali luoghi non può però diffondersi, essendo incapace di volare. Nelle siepi di Torre Salsa, da aprile a maggio, si spande il profumo del pisello odoroso selvatico, progenitore di tutti i sweet peas coltivati dall’America all’Australia, dall’Olanda al Sudafrica.
Il colubro leopardino, considerato il più bel serpente della fauna europea, arricchisce l’Oasi di Monte Sant’Elia in Puglia, mentre quella del Bosco San Silvestro presso Caserta si vanta della presenza del singolare pipistrello ferro di cavallo, mentre per vedere da vicino l’ormai sempre più raro gambero di fiume è bene andare nel fondo delle forre tufacee ricche di reperti etruschi dell’Oasi di Pian Sant’Angelo nel Lazio.
(F.P.)

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