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Weah si autoproclama presidente, disordini in Liberia

Intanto il suo partito minaccia di scatenare una guerra civile per protesta contro l'insediamento di Ellen Johnson-Sirleaf.

di Chiara Brusini

L’ex campione di calcio George Weah, rifiutando il verdetto delle urne, si e’ autoproclamato presidente della Liberia. In una dichiarazione rilasciata all’emittente radiofonica privata ‘Star Radio’, Weah si e’ dichiarato nuovo ”presidente eletto” del paese africano, mentre il suo partito, il Congresso per il cambiamento democratico (Cdc), ha minacciato di sollevare una nuova guerra civile, non riconoscendo la vittoria ottenuta da Ellen Johnson-Sirleaf alle elezioni presidenziali tenutesi lo scorso novembre.

Intanto i sostenitori dell’ex centravanti del Milan si sono scontrati con la polizia nei sobborghi di Monrovia, capitale della Liberia. Agenti in tenuta antisommossa hanno usato i lacrimogeni per disperdere i manifestanti che, urlando ‘No George Weah, no Liberia’, hanno espresso l’intenzione di bloccare l’insediamento, previsto a gennaio, della prima donna capo di Stato in Africa. La polizia liberiana ha effettuato numerosi arresti.

L’ondata di violenza e’ stata favorita anche dalle ultime dichiarazioni di Weah, che dopo aver denunciato brogli e irregolarita’ alle recenti votazioni ha detto che alla Johnson-Sirleaf non sara’ permesso di prestare giuramento come nuova presidente della Liberia.

Il voto e’ stato considerato regolare dagli osservatori internazionali, alcuni dei quali avevano denunciato, piuttosto, il tentativo di Weah di bloccare il processo elettorale.

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