Volontariato

Mustafa, stagionale felice

La storia di Mustafa ben Alì, 39 anni, marocchino di Agadir

di Redazione

Mustafa ben Alì, 39 anni, marocchino di Agadir è un lavoratore stagionale. Per circa tre-quattro mesi all?anno è in regola in una tabacchicoltura, poi, finché non ritorna a casa, solitamente da dicembre a marzo, si arrangia con piccoli lavori irregolari e sottopagati. La sua storia è comune a tanti altri immigrati che riescono, lavorando per alcuni mesi in Italia, a sostenere le spesso numerose famiglie lasciate in patria. «Agli inizi del 1991», racconta Mustafa,«decisi di andarmene da Agadir. Entrai in Italia come clandestino, in Sicilia, dove raccoglievo le arance per un tozzo di pane; a volte lavoravo e non mi pagavano. Anni dopo, con la sanatoria del governo Dini, regolarizzai la mia posizione. Da regolare sono riuscito a lavorare solo alle piantagioni di tabacco, guadagnando circa 1 milione e mezzo al mese. Per il resto del tempo, faccio dei lavori ?in nero?; vado a catturare pollame nei grandi allevamenti per le spedizioni notturne oppure raccolgo l?uva in ottobre e, subito dopo, concludo con le olive. Devo mangiare, pagare l?affitto, gli spostamenti e spedire denaro a casa, a mia moglie e ai miei sette figli che, senza questi soldi, non riuscirebbero a tirare avanti. Quasi ogni anno, quando ritorno a casa, imbarco la mia automobile, in genere di terza o quarta mano, comprata in Italia. Poi la rivendo in Marocco e anche questo denaro mi serve per arrotondare i guadagni di un?intera stagione».


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