Mondo

Una legge da adottare

Adozioni. Nuovo stop alla ratifica di norme internazionali

di Gabriella Meroni

Gli enti italiani autorizzati all?adozione internazionale si sono stancati di aspettare. E dopo quattro anni di attesa chiedono al Parlamento di adeguare la contestata legge sulle adozioni, la 184, alle norme della Convenzione dell?Aja del 1993.

Il dibattito, fuori e dentro il Parlamento, sulla diffusa illegalità delle adozioni internazionali (di cui circa l?85 per cento sfrutta canali non ufficiali) non è di oggi. E negli ultimi mesi il governo sembrava seriamente intenzionato a dare una svolta alla legislazione in materia, recependo finalmente il dettato della Convenzione dell?Aja, che fissa regole fondamentali di tutela del minore in difficoltà, e riconosce il ruolo centrale degli enti autorizzati, vero baluardo contro i ?trafficanti di bambini?. La ministra Turco, infatti, ha presentato il disegno di legge di ratifica della convenzione dell?Aja nel piano Infanzia governativo, in cui sono indicati anche tutti gli strumenti per realizzare concretamente gli indirizzi del documento, evitando che rimanga solo sulla carta.

Lo scorso luglio, però, è piovuto un inatteso stop dalle commissioni Esteri e Giustizia del Senato, con la proposta di discutere il ddl insieme a tutti gli altri disegni di riforma della 184. Considerato che nei 14 anni in cui la 184 è stata in vigore, le riforme presentate praticamente non si contano, è facile capire come esaminarle tutte insieme significherebbe di fatto rimandare l?approvazione del disegno di legge a data da destinarsi.

Le associazioni, ovviamente, non ci stanno. E chiedono, con una petizione al Parlamento che ha già raccolto centinaia di firme, l?immediata approvazione del ddl di ratifica della Convenzione dell?Aja. «È inutile scandalizzarsi per il commercio di bambini se poi non si fa nulla per tutelarli», attacca Marco Griffini dell?Ai.Bi., uno degli enti autorizzati da cui è partita la campagna. «Vogliamo che il disegno di legge, alla cui elaborazione noi enti abbiamo partecipato in prima linea, venga preso in esame senza ulteriori ritardi. Sarebbe ora che il Parlamento, invece di rimanere chiuso nella sua torre d?avorio, tenesse conto dell?apporto delle associazioni che conoscono i problemi in tutta la loro delicatezza. Dalla classe politica, insomma, ci aspettiamo un segnale deciso nella giusta direzione». La palla, questo punto, passa al Senato, che tornerà al lavoro l?otto settembre.

L’opinione
Siamo pronti
Il decreto legge di ratifica della Convenzione dell?Aja è stato fortemente voluto dal governo, e dalla ministra Turco in particolare, e ha richiesto da parte nostra e delle associazioni un lavoro molto lungo e complesso. Il risultato è, a parer mio, un provvedimento completo, che non si limita cioè alla mera ratifica di principi teorici seppur molto importanti, ma scende nei particolari di attuazione, fornendo gli strumenti che consentano alla Convenzione di essere operativa. Ora è evidente che approvare velocemente tale decreto è molto importante. Quello delle adozioni è un tema molto caldo, che va a toccare la vita di molte persone. Discutere adesso di tutte le altre proposte di riforma della legge 184 significherebbe bloccare di fatto l?approvazione del disegno di legge, e quindi lasciare le cose come stanno, scontentando tutti. Il governo è pronto a recepire i contributi di chi vorrà migliorare il testo di ratifica, ma sicuramente lo difenderà in tutte le sedi.
di Paolo Onelli, Resp. uff. minori ministero della Solidarietà

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