Non profit
Sms solidali, possibili rimborsi Iva se i gestori telefonici li richiedono
Botta e risposta a cura di Antonio Cuonzo
Se non ho capito male, in virtù delle ultime interpretazioni dell?Agenzia delle Entrate, gli sms solidali non dovranno più scontare l?Iva. È vero? E che succederà in relazione alle raccolte già effettuate?
Sì, ha capito bene: gli sms solidali non solo non dovranno più scontare l?Iva, e questo si deve principalmente alla recente interpretazione fornita dall?Agenzia delle Entrate (n. 124/E del 12 agosto 2005), ma non avrebbero mai dovuto scontarla in quanto è sempre stato assente uno dei presupposti di applicazione dell?imposta. Per il passato, a mio avviso, è lecito cominciare a porsi qualche domanda: con riferimento alle campagne di raccolta fondi già realizzate, in particolare per gli addebiti eseguiti sulle schede prepagate, è possibile che la società telefonica vanti un preciso credito nei confronti del Fisco e che gli enti non profit vantino un credito di pari importo nei confronti delle società telefoniche?
Dalla cronaca, infatti, si è appreso che la pratica in uso in quasi tutte le raccolte fondi tramite sms era quella di addebitare all?utente l?intero importo (es. 1 euro) ma di destinare alle casse dell?ente non profit solo parte di queste somme (es. 0,83 centesimi di euro): la restante parte (es. 17 centesimi di euro) andava via per l?Iva.
La restituzione dell?Iva indebitamente versata al Fisco probabilmente è da collegare all?arco temporale entro cui è possibile, per legge, presentare un?istanza di rimborso o effettuare delle variazioni dell?imponibile o dell?imposta.
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