Volontariato

Che numeri: 108 banche su 142

Sono l’unica realtà che ha saputo rispondere al monopolio dei grandi gruppi del Centro- Nord. Una sfida vinta su tutti i fronti. Parlano i numeri

di Redazione

Banche regionali addio. La crisi degli istituti di credito del Mezzogiorno ha spazzato via tante realtà locali, lasciando il posto ai pesi massimi del credito del Centro-Nord. Come uniche espressioni indipendenti, vere e proprie roccaforti del territorio, sono rimaste le Banche di credito cooperativo, che oggi rappresentano il 93% delle banche non appartenenti ai grandi gruppi del comparto. Delle 142 banche che hanno sede al Sud, 108 fanno parte del circuito Bcc. Numeri che danno l?idea della capillarità degli interventi e l?estensione dei presidi. Al 30 giugno 2005 le Bcc sono presenti con una rete di 531 sportelli, aperti in 446 comuni, nel 30% dei quali costituiscono l?unica presenza bancaria. Sul fronte occupazionale è stato registrato un successo. È infatti aumentato del 2,2% il numero dei dipendenti, che oggi sono 3.484. Nel Mezzogiorno cresce anche la raccolta: negli ultimi 12 mesi ha raggiunto quota 12 miliardi di euro (+8,4% rispetto allo scorso anno). Mentre gli impieghi, rivolti principalmente al finanziamento di imprese artigiane, sono incrementati del 7,5% attestandosi a 7,5 miliardi di euro. Secondo Federcasse, la vocazione locale degli istituti, con un profondo radicamento nel territorio, è la chiave per affrontare la sfida dell?evoluzione dei mercati. Una tesi sostenuta anche dal decimo rapporto della Fondazione Rosselli: lo sviluppo dipende più dal rapporto qualitativo tra finanza e imprese che dalla quantità delle erogazioni. Perciò le Bcc hanno avviato azioni di tutoraggio, i cosiddetti gemellaggi sia al Nord che al Sud. Si tratta di operazioni di accompagnamento ?cooperativo? per dare una mano alle banche della federazione che si trovano in difficoltà. È una strategia solidale, attraverso meccanismi di reprocità, che va controcorrente rispetto al sistema bancario nazionale, che si muove solo per comprare ?a sconto? chi versa in condizioni critiche. Il dna mutualistico si fa sentire anche quando è la comunità locale a chiedere aiuto. Lo testimoniano iniziative come il Progetto Senapa del Molise per la ricostruzione del dopo terremoto. La Bcc di Collotorto, sotto la supervisione della Federazione Abruzzo e Molise Bcc, ha stipulato una convenzione con la diocesi di Termoli-Larino finalizzata alla creazione di un fondo rotativo per sostenere le piccole attività imprenditoriali colpite dalla calamità. La formula utilizza è quella del microcredito. Altro esempio arriva dal Laboratorio Sud, coordinato dalla Fondazione Terbio Millennio) e costituito da un gruppo di sei Bcc meridionali (Bcc di Arborea, Bcc di Cittanova, Cassa Rurale di Castellana Grotte, Cassa Rurale di Battipaglia, Bcc di Alcamo e Bcc di Pratola Peligna) per finanziare progetti d?impresa e creare occupazione nelle aree depresse. di Christian Benna


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