Welfare

L’ex imam di viale Jenner trasferito nel carcere di Damanhur

Lo ha spiegato il nuovo imam Abu Imad, in attesa di testimoniare nel processo a carico dello sceicco Abderrazak e altri imputati per terrorismo internazionale.

di Chiara Brusini

Si trova in carcere a Damanhur, a circa 100 chilometri dal Cairo, Abu Omar, l’ex imam della moschea milanese di via Quaranta per il cui sequestro la Procura di Milano ha chiesto l’estradizione per 22 agenti Cia. Lo ha spiegato l’imam della moschea di viale Jenner, Abu Imad, in attesa di testimoniare nel processo, davanti alla prima sezione della Corte d’Assise di Milano, a carico dello sceicco Abderrazak e altri imputati per terrorismo internazionale (270 bis). ”Ora si trova nel carcere di Damanhur, non piu’ in quello piu’ duro di Al Tora – ha detto l’imam -. Abbiamo notizie tramite sua moglie che qualche volta riesce a vederlo. Sappiamo che su di lui c’e meno pressione”. Nella ricostruzione degli agenti della Digos, coordinati dal procuratore aggiunto Armando Spataro, Abu Omar fu prelevato a Milano, il 17 febbraio del 2003, portato inizialmente ad Aviano, fu poi trasportato a bordo di un aereo a Ramstein in Germania e da qui in Egitto, dove avrebbe subito pesanti torture. ”Si sta riprendendo fisicamente”, ha aggiunto Abu Imad che, a proposito dell’esito dei processi milanesi che di recente hanno visto alcune assoluzione dal reato di terrorismo internazionale, si e’ limitato a commentare: ”Queste vicende sono come i libri: hanno tanti capitoli”. Durante il processo di oggi, abu imad è rimasto in silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere.


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