Politica

Sport ed etica, il convegno

"Dimentichiamo troppo spesso che lo sport va contestualizzato alla societa' civile", ha detto Luca Pancalli vicepresidente Coni

di Carmen Morrone

SPORT: EDUCAZIONE E ETICA, ADDETTI AI LAVORI NE DISCUTONO A ROMA = Roma, 30 nov. – (Adnkronos) – Etica, onesta’, umilta’, competenza e serieta’. Questi, secondo gli addetti ai lavori, i valori che i dirigenti sportivi dovrebbero seguire nella loro attivita’, nell’ottica comune di avvicinare anche i piu’ giovani allo sport. Questo uno dei temi trattati durante il convegno ‘Educare allo sport’, che si e’ tenuto oggi a Roma nell’Aula Magna dell’Universita’ S.Pio V alla presenza di alcune delle voci piu’ influenti, non solo del calcio (rappresentato dal ct della nazionale Marcello Lippi), ma anche della pallavolo (il ct dell’Italvolley Gian Paolo Montali), degli altri sport cosiddetti ‘minori’ (il campione olimpico di canoa ad Atlanta, Daniele Scarpa), dei rappresentanti dei media (il direttore de La Gazzetta dello Sport Antonio Di Rosa) e delle piu’ importanti istituzioni sportive (fra cui il Coni, rappresentato dal vicepresidente Luca Pancalli). Al centro del dibattito il concetto di cultura sportiva: ”Educare allo sport -dice Pancalli- significa tirar fuori i valori sportivi dai giovani. Siamo troppo poco abituati a parlare di sport a 360°. Dovremmo imparare a ‘politicizzare’ le dinamiche e gli aspetti legati allo sport, dimentichiamo troppo spesso che lo sport va contestualizzato alla societa’ civile”. La ‘pecora nera’, come spesso accade, e’ il calcio. E il caso Zoro lo conferma: ”Nella pallavolo episodi del genere non si sono mai verificati -premette Montali- e credo che l’appeal del nostro sport stia proprio in questo. Non e’ per caso che i nostri palazzetti sono sempre pieni. Il mondo del calcio e’ molto complicato, tutto viene ingrandito e ingigantito. Gattuso ha proposto di fare una tavola rotonda con i tifosi, ma la responsabilita’ e’ dei dirigenti. A casa mia non vengono a insultare uno della mia famiglia. E’ una questione di cultura, le forze dell’ordine non sono sufficienti”.


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