Non profit

La parola/ Vademecum

Basta scuole di partito. Basta sacerdoti laici e basettoni. I nuovi consulenti globali della politica danno sempre ragione. Con completo azzurro e abbronzatura finta

di Alter Ego

Adesso gli diranno cosa dire e cosa non dire, cosa fare e cosa non fare, gli argomenti da affrontare e quelli, di conseguenza, da evitare. Da una parte la famiglia, il mercato, l?America di Bush. Dall?altra i comunisti, la naturalità sessuale, la Cuba di Castro. Una volta c?erano le scuole di partito, le assemblee, i consigli di fabbrica, i comitati centrali, il verbo. Adesso c?è il vademecum, ovvero le informazioni spicciole da portare sempre con sé, i dettagli, lo slogan. La pauperizzazione della prassi politica italiana, la terziarizzazione del pensiero politico non si comprende (solo) leggendo i tomi che saggi professoroni scrivono per (far finta di) vincere una cattedra universitaria. Basta leggere i giornali senza pregiudiziali, cercando semplicemente di vedere quello che accade. Ora, non è che le Frattocchie fossero questo granché, piene di azzimati seminaristi laici con le camicie a maniche corte bianche, baffetti e cravattino. In genere erano quelli esclusi dalle cattedre, dai giornali, dalle missioni internazionali. Sacerdoti atei del verbo marxista dispensavano la verità e condannavano l?errore. Un piccolo mondo piccolo, quello delle scuole di partito, però almeno un mondo che dava adito a dibattiti. Con il vademecum, per fortuna, tutto questo è finito. Basta abbigliamento approssimativo e orridi basettoni. I nuovi consulenti globali della politica si vestono in completo azzurro, sorridono sempre, danno continuamente ragione, mentre con lo specchietto si controllano l?abbronzatura posticcia. L?importante è tutto qui. Al resto, infatti, pensa il vademecum.


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