Non profit
Animali e codice stradale: le regole non sono chiare
Qui difensore civico. Casi anche curiosi quelli affrontati dai difensori civici
di Redazione
Regione: Emilia Romagna
Difensore civico: Agostino Tullo
Settore: Fauna selvatica
Caso: Incidenti stradali
Casi anche curiosi quelli affrontati dai difensori civici. Come quello segnalato dalla provincia di Modena, dove è piuttosto elevata la percentuale di incidenti, lungo le strade dell?appennino, tra autoveicoli e animali selvatici. Una presenza, quest?ultima, piuttosto rischiosa, sia per gli stessi animali che per gli automobilisti i quali, da parte loro, lamentano le difficoltà nell?ottenere un risarcimento per i danni subiti alle vetture. L?avvocato Tullo, investito della questione, spiega che la normativa oggi vigente trae origine dall?articolo 26, comma 1, della legge 157/92 sulla caccia, che prevede solo la possibilità di risarcimento per danni alla produzione agricola causati dalla fauna selvatica. La legislazione cambia invece nei confronti dei proprietari di animali. Il codice della strada e il codice civile stabiliscono le norme di comportamento e, in particolare, per l?omessa custodia si incorre in conseguenze penali. In verità, come sottolinea l?avvocato Tullo, l?automobilista, nel caso in esame, potrebbe anche ricorrere in via giudiziaria, ma dovrebbe dimostrare che l?animale selvatico investito era di proprietà dell?amministrazione competente, e che questa non aveva provveduto a custodirlo adeguatamente. Le diverse interpretazioni della questione trovano fondamenti di natura giuridica e morale. In fondo, potrebbero replicare gli animali vittime di incidenti e nel contempo responsabili di danneggiamenti alle vetture, gli automobilisti si trovano in un territorio protetto. Salomonicamente, verrebbe da consigliare a tutti gli automobilisti maggiore conoscenza del luogo che attraversano e, quindi, dei possibili rischi in cui possono incorrere. più prudenza e moderazione nella velocità. Mentre alle amministrazioni competenti si chiede, laddove è insufficiente, più informazione e un?adeguata segnaletica stradale. In fondo (e non è un?affermazione ovvia) la fauna selvatica è patrimonio di tutti.
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