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Adozioni internazionali: la replica della Commissione

Secondo la Cai, le affermazioni del Cea sul crollo delle adozioni al 30% e sulla crisi con la Federazione Russa sarebbero ''allarmistiche e prive di fondamento"

di Benedetta Verrini

E’ ”assolutamente fantasiosa” l’ ipotesi di un calo del 30% delle adozioni nel 2005, rispetto al 2004 e non esiste alcuna emergenza con la Federazione Russa.
Lo sostiene la Commissione per le adozioni internazionali (Cai), in risposta all’allarme lanciato oggi nell’ambito di un convegno a Roma dal Cea (Coordinamento enti autorizzati), secondo il quale a fine anno potrebbe calare del 30% il numero delle adozioni e che e’ in atto un’emergenza con la Federazione Russa.
Secondo la Cai tali affermazioni sarebbero ”allarmistiche e prive di fondamento”. In una nota la Commissione aggiunge che “è preoccupante che denunce generiche, in palese contrasto con la realta’ dei fatti giungano proprio da chi, come gli enti autorizzati, conosce bene la situazione, ne e’ partecipe, protagonista e per alcuni versi responsabile”.

”Va detto che il calo registrato nei primi sei mesi di quest’anno, il 19%”, aggiunge la Cai, “non accusa ulteriori incrementi negli ultimi mesi e quindi e’ assolutamente fantasiosa l’ipotesi che si possa arrivare a fine anno ad un decremento del 30% rispetto al 2004. Peraltro va ricordato che le cifre del 2004 sono in qualche modo falsate dalla situazione rumena con oltre cento minori entrati in Italia l’anno scorso anche se le adozioni erano state perfezionate nel 2003, prima del blocco”.

La Commissione precisa che ”anche a fronte di un reale restringimento delle possibilita’ di adozione dai parte dei paesi dell’Europa orientale esistono segnali positivi quali: l’incremento del 50% nei primi sei mesi di quest’anno delle adozioni dall’India; la firma dell’accordo bilaterale con il Vietnam da cui sono giunti gia’ 55 bambini; l’attivazione delle adozioni internazionali con il Congo con l’arrivo dei primi minori nel nostro paese. In crescita sono anche le adozioni da Etiopia, Repubblica Centro Africana, Repubblica Ceca, Bolivia, Capo Verde”.

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