Salute

Milano contro l’Aids: nuova campagna

Si è arrestato il trend che ogni anno vedeva diminuire i contagi. Per questo il Comune lanica una campagna rivolta a tutti: "l'Aids non guarda in faccia a nessuno".

di Redazione

‘L’Aids non guarda in faccia a nessuno”, è questo lo slogan della nuova campagna contro l’Aids del Comune di Milano, presentata oggi a Palazzo Marino. Il messaggio della campagna vuole ricordare che l’Aids non è piu’ un problema esclusivo di alcune categorie sociali, ma che colpisce tutti, indistintamente. La campagna di prevenzione è stata lanciata in contemporanea alla presentazione di un studio che ha mostrato l’arrestarsi del trend di diminuzione dei casi di contagio a Milano e la registrazione nel 2004 di 104 nuovi casi. ”L’importante della comunicazione – afferma Tiziana Maiolo, assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano – è che non cessi mai. Pre quanto riguarda il Comune, contro l’Aids non c’e’ un abbassamento della guardia, quest’anno spostiamo il target della campagna, che è rivolta a tutta la popolazione adulta sessualmente attiva”. Nel 2004 infatti si e’ arrestato infatti il trend che vedeva da anni la diminuzione dei casi di contagio e a Milano. Secondo lo studio, il contagio non è più un problema ristretto prevalentemente ad alcune classi di cittadinanza ma colpisce tutti, uomini e donne, anche non piu’ giovani. L’eta’ media delle persone contagiate e’ aumentata: 41 anni per i maschi e 38 per le donne. Il 74% e’ concentrato nella fascia d’eta’ compresa fra i 29 e i 44 anni. Per quanto riguarda la citta’ di Milano, dall’inizio dell’epidemia (nel 1980) si registrano 4.573 casi. Dall’inizio del contagio i decessi per Aids sono stati 3.001, di cui venti lo scorso anno. Solo un caso pediatrico, ossia di trasmissione della malattia dalla donna in gravidanza al figlio. ”Milano si conferma la capitale italiana dell’Aids”, afferma Mauro Moroni, direttore del dipartimento malattie infettive all’ospedale Luigi Sacco di Milano. ”E’ aumentata la forbice di casi conclamati fra la citta’ e il resto d’Italia, andamento tipico delle grandi citta’. La Lombardia -continua Moroni- copre un terzo dei casi nazionali e Milano la meta’ di quelli lombardi”.


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