Mondo

Veltroni: è ora di agire per l’Africa, l’Italia è “desolante”

Per quanto riguarda l'Aiuto allo sviluppo siamo "ultimi tra gli ultimi", ha detto il sindaco di Roma.

di Chiara Brusini

E’ “desolante” constatare il divario tra la promessa fatta dai governi occidentali di destinare lo 0,7% del pil ai Paesi in via di sviluppo e la realtà: “Desolante soprattutto per quanto riguarda l’Italia”. Il sindaco di Roma Walter Veltroni critica la mancanza di impegno dell’esecutivo: “Eravamo già in fondo alla classifica – dice aprendo i lavori del summit mondiale dei Nobel per la pace dedicato all’Africa – con lo 0,17% del pil e ora rischiamo, con i tagli di questa Finanziaria, di precipitare addirittura allo 0,12%. Ultimi tra gli ultimi”.

L’atto di accusa di Veltroni supera i confini nazionali. Il sindaco snocciola i dati drammatici dell’Africa: la crescente diffusione dell’Aids, i milioni di bambini che muoiono di fame o “per cause prevedibili, per malattie altrove debellate”, le guerre dimenticate. “Il ricco Occidente appare come il mondo preoccupato solo di difendere i propri privilegi, il mondo che non vede e non sente il dolore degli altri”. L’ultimo G8, quello di Gleanegles, “è stato un passo in avanti” ma insufficiente, con il raddoppio degli aiuti dilazionato al 2010: “L’Africa non può attendere. A nessuno che soffra come l’Africa si può chiedere di aspettare tanto per avere giustizia”.

“Se c’è un momento per agire è questo”. Il momento “è adesso”. Perché, dice Veltroni, “l’Africa ha l’energia e le potenzialità”. E perché “di tempo, per le persone e i popoli d’Africa, non ce n’è più. Bisogna solo agire”. Con una certezza, conclude: “Non c’è causa più nobile per la quale battersi, non c’è obiettivo più grande per il quale spendere le nostre energie, la nostra vita”.

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