Non profit

L’Africa oltre il gap

Chi sono i giovani internauti africani? Per scoprirlo ora le scuole hanno un sito

di Redazione

Che l?Africa soffra di un gap digitale rispetto al resto del mondo è assodato. Ma, di fatto, un internet ?made in Africa? esiste, e ha caratteristiche specifiche rispetto al resto del mondo. A tracciarne i contorni è un?inchiesta della cooperativa Lai momo, editrice del periodico Africa e Mediterraneo. Nell?ambito di Glocal Youth, un?iniziativa di e-learning della Commissione europea, un gruppo di esperti ha analizzato la produzione mediatica per giovani nei Paesi del Nord e del Sud del mondo prendendo in esame siti, riviste, trasmissioni e fiction tv. «Gran parte dei siti in Africa sono dedicati a tematiche legate allo sviluppo», spiega Sandra Federici, responsabile del progetto. «Questa prevalenza è connessa con il digital divide: in molti casi chi apre un sito internet in Africa lo fa con i finanziamenti della cooperazione». Per quanto riguarda le modalità di utilizzo, è l?accesso collettivo a caratterizzare internet in Africa. «Nelle città quasi tutti i giovani hanno un indirizzo di posta elettronica, e hanno accesso agli internet cafè. È molto raro invece che possiedano un computer». Il sito www.glocalyouth.net mette a disposizione di insegnanti ed educatori strumenti pratici per svolgere in classe (con ragazzi dai 14 ai 20 anni) percorsi di educazione ai media e all?intercultura. Le schede didattiche, in inglese, francese, spagnolo e portoghese, sono utilizzabili come risorsa per l?insegnamento delle lingue straniere.

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